L’Italia di Mancini non sa vincere, con l’Ucraina finisce 1-1. Non basta Bernardeschi
L’Italia gioca bene, ma anche questa volta non riesce a vincere. E il bilancio di Mancini da c.t. continua a essere piuttosto deludente: una vittoria, tre pareggi e due sconfitte. A Genova con l’Ucraina finisce 1-1. Nel primo tempo gli azzurri hanno giocato davvero bene ma non sono riusciti a trovare il gol, nella ripresa segnano Bernardeschi e Malinkovsky.
Mancini schiera l’Italia ancora con il 4-3-3, in campo c’è (forse) il miglior undici possibile. Donnarumma in porta. Florenzi, Bonucci, Chiellini e Biraghi in difesa, centrocampo di qualità con Jorginho, Verratti e Barella e tridente attacco svelto e con il falso nueve formato da Bernardeschi, Insigne e Chiesa. Gli azzurri partono alla grandissima e nei primi dieci minuti assediano l’Ucraina. Il primo a provarci è Bernardeschi, Pyatov c’è.
Poco dopo Chiesa è bravo a recuperare un pallone vagante, ma è egoista, perché non serve Insigne tutto solo in area, e spreca. Bonucci con una bella girata colpisce al volo, Pyatov ha un grande riflesso e respinge. Ci provano pure Insigne e Barella, ma Pyatov questa volta non deve fare i miracoli. Con il passare del tempo la spinta degli azzurri scema e l’Ucraina tiene meglio il campo. Al 43’ la partita si ferma, perché vengono ricordate le 43 vittime del Ponte Morandi.
Nella ripresa il copione in avvio è identico. L’Italia attacca, l’Ucraina continua a difendersi, ma una differenza sostanziale c’è perché al 55’ arriva l’1-0. Bernardeschi ci prova da oltre venticinque metri, Pyatov interviene in modo pessimo, non trattiene e la palla si insacca. Lo juventino dopo il gol lascia il campo, al suo posto entra Immobile.
Il meritatissimo vantaggio dura pochissimo, perché nella prima vera occasione l’Ucraina trova il pari, il marcatore è Malinovsky che con una splendida conclusione batte Donnarumma. Marassi si ammutolisce e resta silenzioso a lungo perché nel finale di partita attacca in prevalenza la nazionale guidata da Shevchenko ha un altro paio di nitide occasioni, una ancora con lo scatenato Malinovsky. Mancini manda in campo anche Bonaventura, Pellegrini, Berardi, Piccini e Criscito, ma la squadra è stanca e l’1-1 resta. Un peccato per gli azzurri che meritavano di vincere.