Lirola, la freccia spagnola che rifiutò il Barça. E sogna la Juve
Chi è Pol Lirola, il terzino spagnolo in prestito al Sassuolo, ma di proprietà della Juventus? La risposta sta nella frase «piuttosto che andare al Barcellona smette di giocare». Se può suonare ai più come un'eresia, di certo rappresenta un dogma in casa Lirola. Si tratta infatti della risposta data da Miguel Lirola, padre di Pol, agli emissari blaugrana che lo volevano portare nella propria “cantera”. Perché? Il motivo è semplice. La famiglia Lirola da generazioni fa parte della “Meravillosa Minoria”, gruppo di tifosi organizzato dell’Espanyol, l'altra squadra del capoluogo catalano, e di conseguenza acerrima rivale del Barça.
Sogno blaugrana, gol storico coi neroverdi, futuro bianconero
Pol Mikel Lirola Kosok nasce a Mollet del Vallès, cittadina vicino a Barcellona, il 13 agosto 1997. Dopo aver fatto inevitabilmente tutta la trafila nelle giovanili dell'Espanyol, Pol nel 2014, a 17 anni e 2 mesi, realizza il sogno di esordire da professionista con la maglia blanco y azul della squadra del cuore di tutta la famiglia. Ma questo è solo l’anticamera di un qualcosa ancora più grande. Infatti a gennaio 2015 la Juventus lo rileva in prestito per inserirlo nelle proprie giovanili. Il giovane spagnolo convince tutti e appena si riapre il mercato la società bianconera lo acquista a titolo definitivo per la somma di 500mila euro. Dopo un anno da protagonista nella Primavera juventina agli ordini di Fabio Grosso, il 28 luglio 2016 si trasferisce al Sassuolo in prestito biennale. Con i neroverdi fa il suo esordio in gare ufficiali in Europa League, a Belgrado, nella gara terminata 1-1 contro la Stella Rossa. Il 15 settembre, nella stessa competizione europea, contro l'Athletic Bilbao segna il suo primo gol da professionista che è anche il primo storico gol di un giocatore del Sassuolo in una competizione europea.
Punti di forza
Il terzino destro spagnolo è uno dei talenti più fulgidi che ci siano nel panorama continentale in quello specifico ruolo. Continuità di corsa, atletismo, dinamismo, buon piede (destro naturale) e una grande precisione nei cross consentono a Lirola di essere il presente del Sassuolo (il dopo Vrasljko) ed il futuro (il dopo Dani Alves è garantito) della Juventus. Grande rapidità nello stretto, un buon controllo di palla e la capacità di andare spesso in rete poi, completano il quadro. Ad aumentare ancora il valore e l’importanza del calciatore del Sassuolo c’è, inoltre, la sua predisposizione a calciare bene anche con il sinistro, una dote questa che permette ai suoi tecnici di poterlo impiegare, quasi indifferentemente, sulle due corsie di gioco, sia in una difesa a 4 che in un centrocampo a 5.
Punti di debolezza
Il ragazzo è forte, potenzialmente fortissimo ma, nel suo attuale percorso di crescita, mancano gli aspetti tattici nei quali il classe 97’ dovrà necessariamente migliorare per raggiungere vette cui può, per qualità tecniche e atletiche, tendere. Per sua fortuna l’Italia e Di Francesco sembrano cucite alla precisione per lui che, in questo contesto, potrà implementare le proprie doti evitando di commettere errori, spesso decisivi, nel suo aspetto meno buono: ovvero la fase difensiva.
Campo e famiglia, no a discoteche e alla bella vita
Innamorato del calcio, da sempre. Si portava ovunque il pallone, per le strade di Mollet del Vallès ci giocava di continuo. È un ragazzo molto responsabile, serio ed è un'atleta attento a tutto quello che un buon professionista deve fare. Dalla dieta all'allenamento. In più non ha stravaganze. Nei week end di riposo concessi dal tecnico del Sassuolo Di Francesco, spesso parte per andare a Barcellona. Serate? Discoteche? Assolutamente no, corre a trovare la sua famiglia approfittando dell’occasione per andare a trovare l'Espanyol B e l'Under 19, le squadre dei suoi vecchi amici e compagni. Non la prima squadra. A Sassuolo vive da solo, ma non è mai davvero solo. Sia la famiglia che gli amici fanno spesso viaggi infiniti fra la Spagna e l’Emilia Romagna poiché la sua forza sono proprio i suoi cari.
L'agente: "Pol? Del Piero, Zidane, Nedved i suoi idoli"
Il suo procuratore, Bruno Zandonadi, parla del suo arrivo alla Juventus e delle doti del calciatore. "E' molto responsabile, serio ed è un’atleta attento ad ogni aspetto dalla dieta all’allenamento. E’ cresciuto con la grande Juventus di Lippi e Capello e si è appassionato fin da subito ai colori bianconeri. I suoi idoli sono Del Piero, Zidane, ma soprattutto Nedved. Non scorderà mai la prima volta che gli è stato parlato di Juventus. Alla fine di una partita dell’Espanyol si presentò un emissario della Juventus, direttamente con un’offerta scritta. Sapendo però la passione di Pol per i bianconeri, volutamente, non gli rivelammo nulla e solo il giorno dopo al ristorante gli chiedemmo: ‘Pol se tu dovessi andare via da qui e potessi scegliere una qualsiasi squadra del mondo, quale sceglieresti?'. La risposta? Disse solo la Juventus. Secco, senza esitazioni. Solo a quel punto gli dicemmo dell’offerta già pronta dei bianconeri".