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Lippi salva la Juve e punzecchia Sarri: “Forse non sa gestire una rosa così ampia”

L’ex ct della nazionale mondiale ha espresso il proprio parere su un avvio zoppicante da parte dei bianconeri: infortuni, rosa troppo ampia, il ‘sarrismo’ che latita, possibili tensioni tecnico-club: “Diamo tempo a tutti, ci vorrà qualche settimana in più del solito ma al momento giusto la Juve sarà pronta”
A cura di Alessio Pediglieri
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La Juventus è in difficoltà. Il pareggio di Firenze, gli infortuni, la mancanza ancora di un metodo di gioco, le voci sulle frizioni tra tecnico e società. E adesso anche il guaio che sta coinvolgendo i responsabili del tifo organizzato. Un inizio di stagione tutt'altro che positivo, la cui ciliegina arriva dal calciomercato dove non si è riusciti a ottenere ciò che si desiderava, cioè uno sfoltimento della rosa e la partenza di diversi big (da Mandzukic a Dybala, fino a Higuain, Matuifi, Emre Can, Khedira).

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A parlare del delicato momento bianconero ci ha pensato Marcello Lippi, ex ct della Nazionale campione del Mondo 2006 e da sempre ottimo conoscitore delle cose juventine. Ai microfoni di ‘Radio anch'io sport' su Rai Radio 1, ha evidenziato qualche difficoltà di troppo che ha un po' smantellato le aspettative attorno ai campioni d'Italia uscenti.

Il ‘sarrismo' che non c'è

Primo capitolo, Maurizio Sarri. Il tecnico appena giunto a Torino ha avuto problemi di ambientamento, una situazione particolare di salute (la polmonite) che lo ha debilitato ed escluso dalle prime due giornate. Tanti motivi per non essere partito a cento all'ora, ma anche qualche incertezza che si è manifestata in campo tra i giocatori, ben sapendo che il ‘credo' del ‘sarrismo' è tutt'altro di quanto visto a Firenze:  "Non vedo niente di particolare, non mi sembra in difficoltà, forse non si aspettava di trovarsi a gestire una rosa così numerosa. Ritengo che tra lui e società ci sia fiducia e stima reciproca, cambiare metodologia di lavoro ha bisogno di mesi e che tutti i giocatori entrino in condizione".

Le spine nella rosa di Sarri

Lippi resta fiducioso, anche nell'analisi dei singoli, da de Ligt a Dybala. E' presto, dice, per tirare già le somme. Quest'anno anche la Juventus avrà necessità di qualche mese per riorganizzare le idee con i nuovi metodi e dinamiche differenti: "Su de Ligt ade esempio, la Juve aveva fatto un programma di inserimento normale, poi si è fatto male Chiellini e si è dovuto inserire subito. Nella Juve non ci sono mai stati ingressi trionfali, nemmeno per grandissimi campioni come Platini e Zidane. Dybala in panchina? Evidentemente non è' riuscito a convincerli delle sue grandi qualità, forse poteva andare all'estero".

Inter e Napoli le due antagoniste

Tra le rivali, Lippi esclude tutte le altre squadre tranne Napoli e Inter che vengono messe sullo stesso piano: "Conte era un trascinatore già in campo, sa dare unità e, con giocatori di livello, fa diventare una buona squadra in una squadra grande. Metterei i nerazzurri alla pari con il Napoli,subito dietro la Juventus".

L'Italia della Champions League

Infine, l'Italia del calcio in Champions League lo scorso anno egemonia dell'Inghilterra: "Saremo  competitivi al momento giusto: anche la Juve lo sarà. In questo momento non è piaciuta ma non significa nulla".

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