Lionel Messi e i marziani del pianeta Barcellona
Quando hai quindici anni pensi solo a giocare, poco importa se per farlo cominci in una piccola società calcistica, in riva ad un lago. Quando hai quindici anni, nella valigia metti i tuoi sogni, le scarpe da calcio e magari quella consolle, con la quale ti diverti tra un allenamento e l’altro, che proprio il proprietario di quella squadra conosce bene e rivende nei suoi negozi. Quando hai quindici anni e capisci che puoi unire l’utile al dilettevole (ergo: il calcio al videogioco) grazie ad una semplice firma su un cartellino, dopo aver corso dietro ad un pallone in un freddo pomeriggio lariano, allora pensi di aver trovato l’America (altro che Como!).
Peccato originale – A dieci anni di distanza dal suo “peccato originale”, chissà cosa starà pensando ora Enrico Preziosi, dopo l’ennesima notte da Oscar di quel ragazzino mingherlino che venne scartato in quel veloce test. Lo stesso ragazzo che, ironia della sorte, è ora diventato il testimonial perfetto di ogni videogioco calcistico e che Preziosi rivede non soltanto in televisione, ma anche in ogni suo punto vendita sotto forma di cartonato pubblicitario. E meno male che c’è la TV, perché non poter vedere ciò che combina Lionell Andrès Messi, sarebbe un peccato grande tanto quello di non averlo scelto tra le decine di ragazzini che quel giorno fecerò il provino a Como.
Meglio di Maradona? – Il giorno dopo, rivedendo gli highlights di Barcellona-Bayer Leverkusen, la “manita” del fenomeno argentino fa ancora più rumore e inevitabilmente riporta a galla quegli accostamenti e paragoni che nel calcio si dovrebbe evitare a tutti i costi, così come si evita (a parole) la partenza verso il mare nel giorno di Ferragosto.
Una leggenda in uno stadio leggendario – Come Dieguito, che cominciò la sua avventura europea proprio dal Barcellona, come Ronaldo che, prima di arrivare sotto la Madonnina, bruciava l’erba del Camp Nou con i suoi scatti brucianti, come Van Basten che, in una calda serata catalana, vinse la sua prima Coppa Campioni con il Milan. Un segno del destino che ora è diventata una firma indelebile nella storia del calcio: una stella che brilla forse più di quella del suo connazionale più famoso!
Copia ed incolla! – Un giocatore da clonare, da prendere come punto di riferimento. Un esempio per tutti, anche per i giovani della “cantera” di Pep Guardiola: il vivaio che continua a sfornare talenti incredibili come ad esempio Cristian Tello che, nella serata magica della Pulce, firma una doppietta nel giorno del suo esordio in Champions League. Per dirla alla “Rino Tommasi”, cerchiate in rosso il nome di questo ragazzo perché ne sentiremo sicuramente parlare!