Ligue2, per truccare una partita 50 mila euro o 400 bottiglie di vino

Lo scandalo delle partite truccate nel calcio francese continua a far parlare in tutto il Mondo. Uno scandalo che ha coinvolto in primo luogo la seconda divisione, la Ligue2 ma che può avere delle risonanze dirette anche in Ligue1 visto che le gare coinvolte nei giri clandestini di busterelle, corruzioni e pagamenti paralleli riguarderebbero direttamente match che hanno sancito promozioni e retrocessioni. Oltre a questo filone di inchiesta, in Francia ne è sempre attivo un altro riguardante il calciomercato. In questo caso, con l'Olympique Marsiglia direttamente coinvolto nella figura del suo presidente, la Ligue1 è coinvolta direttamente. Al centro dello scandalo ci sarebbero infatti commissioni in nero e promesse di trasferimenti economicamente speculativi su grandi nomi del calcio transalpino di questi ultimi anni, da Gignac a Nasri a Drogba. Tutto, però, è in fase di analisi mentre sulle gare truccate fioccano le prime confessioni, anche anonime, e indiscrezioni che incominciano a delineare l'enormità della vicenda e il coinvolgimento diretto di giocatori, dirigenti e sponsor.
400 bottiglie di vino per non retrocedere. Tanto sarebbe ‘costato' il pareggio richiesto – e ottenuto per 1-1 – dal Nimes contro il Caen in Ligue2 la scorsa stagione. Il proprietario delle azioni di maggioranza del Nimes – e sponsor della squadra – Serge Kasparian, già in stato d'arresto, avrebbe confessato che la partita e il risultato sarebbero stati concordati a tavolino. Il pareggio infatti, avrebbe comunque permesso al Caen di salire in prima divisione e al Nimes di salvarsi, tutelando così gli interessi dello sponsor (una casa da gioco parigina) che avrebbe continuato ad avere maggiori introiti attraverso la vendita dei diritti tv e in pubblicità, visto che l'appeal in Ligue2 sarebbe stato decisamente maggiore rispetto alla terza divisione.
50 mila euro e accordi saltati. Ma non c'è solo il vino o il cambio merce. Nei guai starebbero finendo anche alcuni giocatori perché tra gli accordi fra i club ci sarebbero anche promesse di trasferimenti economicamente vantaggiosi in caso di accomodamento di alcune partite. Gare che per essere ‘pilotate' costavano circa 50 mila euro, tanto lo stesso Kasparian andava a promettere a chi sceglieva di dargli corda. Ma a volte qualcosa andava comunque storto. Come nel caso del Bastia, poi retrocesso, al cui club era stata offerta la cifra in denaro per far vincere il Nimes ma col match dell'11 aprile che finì in parità. O come con il Digione che contrariamente agli accordi iniziali per un pari, vinse 5-1. Intanto, mentre Kasparian confessa e altri – nell'anonimato – rilasciano indiscrezioni e conferme, il presidente del Nimes, Jean Marc Conrad, ha preferito avvalersi del diritto di non rispondere. In attesa di far definitiva chiarezza sulla promozione del suo club in Ligue1.