Liga, Real Madrid-Barcellona 3-1: lezione di ‘Clasico’ ai catalani (foto)
E' stata una vittoria prepotente, caparbia, superba. Il Real Madrid ha imposto con un debordante 3-1 ai catalani ancora una volta il punto esclamativo sulla propria stagione e dopo i fuochi d'artificio in Champions League in casa del Liverpool, i Blancos di Ancelotti hanno maltrattato il Barcellona capolista in Liga e fino ad oggi imbattuto e senza aver subito gol. Che sono stati 3 al 90′ nella sfida del Bernabeu dove i padroni di casa hanno sempre gestito le sorti del match anche quando dopo soli 4 minuti erano andati in svantaggio dopo uno scambio vincente Suarez-Neymar. Da lì in poi è stato quasi un costante assolo bianco che ha iniziato a macinare chilometri e avversari costringendo il povero Bravo a contenere la furia dei madridisti che si è concretizzata nel primo tempo solo con il (giusto) rigore che Cr7 dagli 11 metri non ha sbagliato salendo a quota 16 reti stagionali (e 13 personali nel Clasico). Il Real è stato superiore per gioco, per saggezza tattica (Ancelotti ha vinto la sfida col giovane Luis Enrique) e per qualità in campo. Leo Messi non è mai entrato nel match, Suarez ha palesato ancora una tenuta lontanissima dalla piena sufficienza e Neymar si è salvato semplicemente per il gol nel primo Clasico della sua carriera. Poi solo tanto Real con Cr7 sempre a segno, il solito Pepe bomber di scorta, e l'implacabile Benzema autentico bracconiere d'area di rigore. Senza dimenticare la qualità dei piedi e delle giocate di James, Isco e Kroos che hanno annichilito Iniesta & compagni.
Primo tempo: Neymar-Cr7, botta e risposta
Barça in vantaggio dopo 4 minuti. E' la 228° sfida tra Real Madrid e Barcellona. In 227 partite, il bilancio delle due squadre è pressoché pari, col Real che conta 90 vittorie (una in più del Barça, "fermo" a 89), mentre solo 48 volte si è verificato il segno X. Per quanto riguarda la classifica invece, le "merengues" hanno 4 punti di ritardo rispetto ai catalani, a quota 22. Barcellona che, tra l'altro, non ha ancora subito un gol in 8 partite giocate. In campo Ancelotti e Luis Enrique mettono tutta l'artiglieria pesante che hanno a disposizione. L'unica stella che manca è quella del gallese Bale, per il resto la créme c'è e e si vede: Cristiano Ronaldo, Kroos, Benzema da un lato, Neymar, Messi e Suarez dall'altro. In una cornice incredibile di un Bernabeu tutto esaurito è subito il Barça a spaccare in due il match con il brasiliano ex Santos che trova la rete al 4′ minuto su assist del ‘pistolero' grazie ad un destro chirurgico a fil di palo.
Furia Real, Bravo insuperabile. Ma è il Real a fare la gara: la rabbia e la fame delle merengues si fa subito sentire e Bravo inizia una serie incredibili di parate nei minuti successivi con il Barcellona completamente in balìa degli avversari. Benzema ha in cinque minuti almeno tre limpide occasioni da gol, il pressing a centrocampo è solo madridista con gli azulgrana in confusione. Esempio evidente, l'ammonizione di Leo Messi per un fallo di frustrazione a centrocampo. La difesa catalana soffre maledettamente ma regge l'urto e mantiene il vantaggio. Provando a reagire. Lo fa con Messi che al 23′ si divora il gol del raddoppio con Casillas che si oppone al tiro a botta sicura della Pulce. Più che una prodezza del portiere spagnolo è un errore dell'argentino conoscendone le qualità enormi in fase realizzativa. Il match resta vibrante ed equilibrato.
Replica di Cr7 dal dischetto. La furia mernegue dura 30 minuti ma non comporta alcun gol. Il ritmo cala e il Barcellona può esprimere sprazzi di vecchio tiki-taka a centrocampo mantenendo possesso e facendo correre a vuoto gli avversari mantenendoli soprattutto lontani dalla porta di Bravo. Ma le difese di entrambe le squadre hanno tanto da fare. Quella del Real trema quando Suarez-Neymar-Messi inizia a fraseggiare al limite mentre quella azulgrana fatica a contenere le verticalizzazioni in velocità di Cristiano Ronaldo e Benzema. Tanto che Piquè si rifugia spesso in interventi in extremis al limite del regolamento e anche oltre quando al 35′ tocca di mano un'incursione di Cr7 che gli costa il giallo e il gol dell'1-1 dal dischetto da parte del portoghese. Che supera per la prima volta in campionato Bravo e rimette il risultato in parità fino a fine dei primi 45 minuti.
Secondo tempo: tris Real, Barça ko
Pepe ribalta il risultato. Il Real prova a crederci da subito e riesce a sfondare per la seconda volta dopo soli 5 minuti di gioco ripagando con la stessa moneta la rete dell'iniziale vantaggio azulgrana. Su un'altra palla inattiva – corner questa volta – arriva il 2-1 grazie al colpo di testa in piena area di rigore di Pepe che fa esplodere il popolo blanco. Inzia un'altra gara con il Barcellona costretto ad aumentare i ritmi e a esporsi al gioco preferito del Real di Ancelotti, passaggi in verticale e velocità. Gli uomini di Luis Enrique ci credono: prima Suarez in solitaria e poi l'asse Neymar-Messi fanno tremare la difesa madridista con Casillas chiamato a fare gli straordinari.
Benzema firma il tris. Ma è ancora il Real Madrid a punire un Barcellona che perde una palla imperdonabile a centrocampo su pressione di Isco. Tre passaggi e Benzema in area di prima intenzione fulmina Bravo con un diagonale rasoterra che sbatte sul palo interno più lontano chiudendo virtualmente il match al 61′ minuto con un Barça ancora una volta costretto a riguardare il proprio assetto difensivo. Per Luis Enrique notte fonda, avendo sostituito un minuto prima del match Xavi con Rakitic alla ricerca del pareggio. Mossa che non sortisce gli effetti voluti con un real in una forma psicofisica debordante, capace di cambi di ritmo e di gioco che mettono sempre in difficoltà gli avversari. Così arriva il secondo cambio, al 65′ con il ‘cannibale' fuori (condizioni ancora precarie le sue) per Pedro.
Girandola di sostituzioni, gloria Real. La situazione per gli ospiti si complica con il Real Madrid che fa anche accademia sulla trequarti senza insistere nella ricerca del poker e quando al 71′ Iniesta si infortuna dovendo abbandonare il campo per Luis Enrique arriva il terzo cambio forzato con Sergi Roberto in campo. Le forze iniziano a venir meno e la situazione si fa sempre più pesante per il Barcellona, mentre Ancelotti cambia il generosissimo Isco per Illarramendi, poi Benzema con Khedira, infine Modric con Arbeloa. Standing ovation del Bernabeu e per tutti i Blancos è comunque passerella di gloria con una vittoria prepotente che infligge il primo stop in stagione al Barcellona. Ma che soprattutto dimostra quanto i Campioni d'Europa non vogliano ripetere gli stessi errori dell'anno passato in Liga. Un messaggio che è arrivato dritto e forte al cuore della rivale storica azulgrana.