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L’Hellas Verona non sfonda il muro dell’Udinese: al Bentegodi termina 0-0

Partita poco spettacolare a Verona, tra due squadre che nelle ultime settimane avevano raccolto soltanto sconfitte. Dopo un primo tempo con pochissime emozioni, nella ripresa l’Hellas ha preso il comando del gioco e sfiorato la rete in diverse occasioni. La più clamorosa è capitata a Stepinski che di testa ha impegnato Musso e colpito la traversa.
A cura di Alberto Pucci
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Il primo anticipo della quinta giornata di Serie A, giocato nel turno infrasettimanale, si è concluso con un pareggio che sta stretto all'Hellas Verona. Dopo quarantacinque minuti di vuoto pneumatico, la sfida si è finalmente accesa nel secondo tempo grazie ai ragazzi di Juric: molto più propositivi e pericolosi di quelli di Tudor. A salvare l'Udinese sono state soprattutto le parate di Musso e la fortuna che ha aiutato i friulani nell'occasione della traversa di Stepinski. I gialloblu tornano dunque a casa con il rammarico di non aver vinto. Sulla sponda opposta Tudor non può essere certo contento, ma se non altro ha fermato l'emorragia di punti che durava da ben tre turni.

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Poche emozioni nel primo tempo

Hellas e Udinese sono a caccia di punti e puntano a risollevarsi dopo le ultime sconfitte. I gialloblu vorrebbero riscattarsi dopo i passi falsi con Milan e Juventus, i bianconeri devono invece uscire da una crisi di risultati cominciata dopo la vittoria iniziale alla Dacia Arena con i rossoneri di Marco Giampaolo. Il momento negativo delle formazioni di Juric e Tudor è evidente e si riflette sul terreno dello stadio Bentegodi di Verona, dove fino al 40esimo accade poco o nulla.

La sfida rimane infatti equilibrata e bloccata sullo 0-0 e regala solo due occasioni da gol negli ultimi cinque minuti: prima un sinistro al volo di Lasagna fuori di poco e poi un intervento di testa di Samir a sventare un cross pericoloso dei padroni di casa. Sul tabellino di un primo tempo tutt'altro che spettacolare, c'è anche lo spavento del quarto minuto con lo scontro aereo tra Troost-Ekong e Di Carmine: quest'ultimo costretto a giocare con una vistosa fasciatura sulla testa e ad uscire intorno alla mezz'ora in lacrime per far posto a Stepinski.

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L'Hellas carica a testa bassa

Non ci sono novità ad inizio ripresa. Juric e Tudor mandano in campo gli stessi giocatori e assistono dalla panchina alla medesima gara già vista nei primi 45 minuti. In mezzo al campo si lotta, ma sono pochi e sporchi i palloni che arrivano per gli attaccanti. Col passare dei minuti cresce d'intensità la spinta degli scaligeri, che nonostante l'ingresso di Osaka per uno stremato Lasagna, soffrono meno e si fanno vedere con più continuità dalle parti di Musso: attento sulla conclusione al 67esimo di Verre. Di fronte al momento positivo dei veronesi, Tudor si cautela: fuori Barak, dentro Wallace.

A tenere in piedi i friulani ci pensano Musso e i legni della sua porta. Al 76esimo, sugli sviluppi di un'azione nata sulla destra da Amrabat, Stepinski colpisce di testa a botta sicura da dentro l'area di rigore: il riflesso dell'argentino, che devia sulla traversa, gli nega quel gol che l'Hellas in questo momento della gara meriterebbe. C'è solo una squadra in campo ed è quella di Juric: ancora vicino al bersaglio grosso pochi minuti più tardi con un tiro al volo che termina di un soffio sul fondo. Quella di Verre è l'ultima emozione. L'urlo del gol rimane infatti in gola ai tifosi scaligeri fino al novantesimo, quando l'arbitro manda tutti negli spogliatoi e certifica il pareggio del Bentegodi.

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