Lettera di Di Canio alla Comunità ebraica: “Leggi Razziali? Un’infamia”

Paolo Di Canio era finito sulle prime pagine e titoli di giornali e trasmissioni televisive sportive qualche settimana fa a causa del suo tatuaggio che riproduceva la scritta "DUX" messa in bella mostra al debutto da opinionista televisivo sulla piattaforma SKY. Un gesto che non piacque alla comunità ebraica, e non solo, creando una discussione che coinvolse non solo il mondo del calcio ma l'intera sfera dell'opinione pubblica e che costrinse a sospendere Di Canio per poi rescindere il contratto appena firmato. Oggi, l'ex giocatore ha sentito la necessità di ritornare sull'argomento e ribadire il proprio pensiero su una strumentalizzazione di cui, anche lui si è sentito vittima.
Una lettera a cuore aperto, da parte di Paolo Di Canio al Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, la stessa Comunità che aveva chiesto – e ottenuto – che l'ex calciatore non apparisse più sugli schermi del canale satellitare. Ecco per intero il pensiero di Di Canio che si estranea e prende le distanze dalle leggi razziali di Mussolini e da ogni pensiero atto a credere che condivida idee antisemite, razziste, discriminatorie, violente.
Sento di dover tornare su un argomento che pensavo di avere già chiarito in passato: non ho e non voglio avere niente a che spartire con idee antisemite, razziste, discriminatorie, violente. Ritengo, senza se e senza ma, che le leggi razziali volute da Mussolini siano state una terribile infamia per la storia del nostro Paese. Un’infamia che causò un’immane tragedia per migliaia di ebrei in Italia. Questa è la mia posizione convinta e determinata.
Qualche anno fa ho chinato la testa di fronte al dolore di alcuni superstiti di Auschwitz che ho conosciuto nel corso di un incontro a Roma. Essendo io un personaggio pubblico, credo di dover dar conto di questo mio sentire così da contribuire, per quanto mi è dato, ad una sensibilizzazione dei nostri giovani verso sentimenti di solidarietà e rispetto, per unire e non per dividere, contro ogni forma di odio, di antisemitismo e di razzismo
Dopo quello che, mio malgrado e contrariamente alla mia volontà, è recentemente accaduto, voglio dunque ribadire questi miei convincimenti, scrivendo alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane perché ne sia portavoce verso tutte le Comunità, così da chiudere una pagina recente di dolore e di amarezza, anche per me”