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Lettera dei Drughi alla vedova Scirea: “Via quel cognome, usi quello da nubile”

Lo storico gruppo ultrà della Juventus attacca Mariella Scirea, accusata d’aver preso una posizione netta nei confronti dei cori discriminatori, antisemiti urlati dalle gradinate dello JStadium.
A cura di Maurizio De Santis
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"Via il nome di mio marito dalla Curva". Per lo storico gruppo ultras dei ‘Drughi' Mariella Scirea, vedova del compianto difensore della Juventus e della Nazionale, non è degna di quel cognome che rappresenta un'icona della tradizione bianconera. Usi quello da nubile, Cavanna. Perché? Ha osato prendere una posizione netta, protestare, invocare una punizione esemplare dopo i cori antisemiti contro la Fiorentina (per i quali il Giudice Sportivo ha disposto un supplemento d'indagini), quelli discriminatori e gli striscioni sulla tragedia di Superga che hanno scandito le domeniche bestiali allo JStadium. "E' brutto vedere sui giornali – ha ammesso la vedova Scirea – che il nome di Gaetano, che è stato campione di sportività, venga accostato ad episodi di grande inciviltà. Bisogna dare un taglio a tutto questoNe proverò a parlare con i capi degli ultras perché da sempre credo nel dialogo ma sono pronta anche ad andare fino in fondo chiedendo di togliere il nome di mio marito dalla Curva. Sarebbe una punizione esemplare".

Un tradimento che merita una scomunica. Le motivazioni della condanna? Eccole: le imputano di usare due pesi e due misure perché "i cori incriminati, cantati da tutti da più di 20 anni, vengono intonati a pieni polmoni anche nella Nord. Solo che quel settore dello stadio è riservato ai Club Doc ed indovinate chi è presidente del centro coordinamento? Bravi, proprio la signora in questione". Le ricordano che la Sud non è mai stata ribattezzata ufficialmente ‘Curva Scirea' perché "quel nome non è mai contemplato quindi non capiamo come faccia a togliere qualcosa che semplicemente non esiste". Non le perdonano di aver permesso "ai giornalai, ai perbenisti di alimentare i continui attacchi mediatici nei confronti della curva". Le puntano l'indice contro per aver "sposato il vento del nemico ed essere caduta nella trappola di remare contro i colori indossati dal compianto Gaetano". La accusano di aver ottenuto uno scranno in Parlamento solo grazie al cognome dell'ex marito perché "un diploma da perito aziendale, non proprio il massimo per rappresentare parte del Popolo Italiano". 

Per vomitare insulti, come quelli che risuonano in tutti gli stadi italiani (il mal comune, però, non rende meno grave la malattia), non serve nemmeno la licenza elementare. Non è necessario avere sale in zucca. E nemmeno un cognome noto. Basta essere idioti e purtroppo gli stadi italiani ne sono pieni.

La lettera dei Drughi a Mariella Scirea

Cara signora Mariella,
E’ incredibile come certe persone riescano a dimenticare tutto nell’arco di pochissimo tempo. Noi ricordiamo la Signora Mariella alla testa del corteo quel fatidico 1° Luglio, e mai avremmo immaginato che, sposando il vento nemico, cadesse nella trappola di remare contro i colori indossati dal compianto Gaetano. Dovevamo immaginarlo analizzando il personaggio: d’altra parte, e questa è storia, varcò la soglia di Montecitorio grazie alla sua condizione di vedova di un grande campione, non certo per le sue qualità e tantomeno per la sua preparazione visto che, con il massimo rispetto, è ancora oggi in possesso solo di un diploma da perito aziendale, non proprio il massimo per rappresentare parte del Popolo Italiano. E non ci sono tracce significative del suo passaggio nella stanza dei bottoni, nulla di nulla.

Ora l’uscita, sposata entusiasticamente da tutto il mondo nostro nemico di togliere il nome di Gaetano Scirea alla Curva Sud. Da considerare che i cori incriminati, cantati da tutti da più di 20 anni, vengono intonati a pieni polmoni anche nella Nord, solo che quel settore dello stadio è riservato ai Club Doc ed indovinate chi è presidente del centro coordinamento? Bravi, proprio la signora in questione che preferisce tacere per evitare di doversi dimettersi da un incarico evidentemente ben remunerato. Forse la signora non sa, e siamo qui per farglielo notare, che ovunque, dal sito della società compreso ai biglietti, passando per le indicazioni stradali fino agli abbonamenti, si parla sempre e solo di Tribuna Sud.

Il nome di Gaetano Scirea non è mai contemplato quindi non capiamo come faccia a togliere qualcosa che semplicemente non esiste. Su una cosa siamo tutti d’accordo: giusto evitare tutti di strumentalizzare un Campione amato da tutti. Quindi accettiamo l’invito (ribadiamo invito perchè non esiste un documento ufficiale che ne abbia decretato l’intitolazione al marito) della signora e da ora in poi il cognome Scirea non identificherà più il settore più vero e sincero dello Stadium, ma anche lei facesse altrettanto tornando a farsi chiamare con il cognome da nubile: Cavanna. Avendo conosciuto la riservatezza di Gaetano, siamo certi che non avrebbe gradito una moglie così invadente che, facendosi scudo di un cognome acquisito, si è fatta strada nel mondo della politica e dello sport dimostrando di non conoscere il primo e tantomeno il secondo.

Ma ci permetta di chiederLe come ha potuto mettere a segno un autogol simile… Non soltanto ha permesso ai “giornalai” di puntare nuovamente l’indice nei confronti della nostra tifoseria, già sottoposta a continui attacchi mediatici, con le sue parole, ha inoltre accentuato l’attenzione dell’opinione pubblica e dei soliti perbenisti, invocando implicitamente sanzioni! E’ evidente dopo le Sue dichiarazioni, l’incompatibilità con il ruolo attuale di presidente del centro coordinamento, pertanto La invitiamo alle ovvie conclusioni di dimissioni inequivocabili.

Siamo stati chiari, Signora Cavanna?
Distinti saluti, Drughi Ultrà Curva Sud 

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