L’emendamento del Decreto Crescita che può frenare il calciomercato del Napoli
Il Decreto Crescita dovrebbe aiutare le società italiane a prelevare dall’estero i big, grazie a uno sconto nella tassazione. Questo vantaggio potrebbe averlo la Juventus, prendendo Sarri o Guardiola, lo ha avuto l’Inter, che in Italia ha riportato Conte. Il Napoli sembrava dover avere un vantaggio ulteriore, perché le imprese del Sud Italia hanno un tassazione ancora più bassa, per questo il club di De Laurentiis ha iniziato a pensare a James Rodriguez. Ma i piani del club partenopeo rischiano di svanire perché tra i 16 emendamenti presentati alla Camera ce n’è uno che svantaggia la società partenopea.
La discussione alla Camera che rischia di ‘danneggiare’ il Napoli
Tra i 16 emendamenti che sono stati presentati nella discussione parlamentare sul Decreto Crescita c’è una norma che ‘danneggia’ il Napoli e che riguarda la tassazione dei calciatori. Come scrive ‘Il Fatto Quotidiano’ nella proposta che sta per essere discussa alle Camere è stato modificato un passaggio e cioè quello che riguarda lo sconto esentasse che passerà dal 70% al 50%. Il Napoli rischia di essere svantaggiato invece sullo ‘sconto’ sulle tasse previsto per chi dall’estero andava nel Sud Italia. Lo sgravio era maggiore rispetto al resto del paese. Ma adesso questo sconto rischia di diminuire e ciò significa che il vantaggio che i club del Sud, in Serie A ce ne sono due (l’altro è il Lecce) potevano avere rischia di non esserci più. E se così sarà i piani di De Laurentiis dovranno cambiare sul mercato.
Cosa cambia con il Decreto Crescita
Il Decreto Crescita è in vigore dal 1° maggio. I nuovi incentivi fiscali rendono migliore la tassazione per chi deve tornare in Italia. L’agevolazione è alla portata di tutto quelli che si trasferiranno dal 2020 in Italia indipendentemente dal passaporto o dal passato, perché questa legge vale anche per chi non è mai stato residente in Italia. La quota del reddito soggetta a tasse scende per chi arriva dall’estero al 30% per il Centro-Nord, al 10% per il Sud, anche se adesso tutto rischia di cambiare. L’Inter sfruttando questa norma ha risparmiato ingaggiando Antonio Conte. L’ex c.t. guadagnerà 9 milioni netti, ma il suo stipendio, incluso il lordo, sarà di 12 milioni.