Leicester, no di Mancini. Per la panchina corsa a due tra Hiddink e De Boer
Il successore di Claudio Ranieri sulla panchina del Leicester non sarà Roberto Mancini. E probabilmente neppure un altro tecnico italiano. L'ex-tecnico di Manchester City ed Inter, che proprio con la maglia delle Foxes aveva chiuso la sua carriera giocando cinque gare tra gennaio e febbraio 2001, non ha dato la propria disponibilità: probabile che a pesare sia stato anche il rapporto con lo stesso Claudio Ranieri, per il cui esonero il tecnico jesino ha espresso tutta la sua amarezza su Twitter. "Mi dispiace per il mio amico Ranieri. Rimarrà nella storia del Leicester, nella memoria dei tifosi del Leicester e degli amanti del calcio".
Il nuovo tecnico sarà con ogni probabilità olandese, in contro-tendenza rispetto alla tradizione del Leicester. In 133 anni di storia, infatti, la quasi totalità dei tecnici delle Foxes sono stati sudditi di Sua Maestà, seppur dai quattro angoli del Regno Unito: Inghilterra, Scozia ed Irlanda del Nord. In qualche caso, in panchina c'è stato un irlandese. Gli unici ad arrivare dal Continente sono stati appena tre: Paulo Sousa (2010-2011), Sven-Göran Eriksson (2011-2012) e Claudio Ranieri (2015-2017). Il quarto potrebbe essere uno tra Frank De Boer e Guus Hiddink, entrambi dati per favoriti nella corsa alla panchina del Leicester.
In ogni caso questo fine settimana la panchina sarà affidata ad un membro dello staff tecnico attuale, l'inglese Craig Shakespeare: cognome importante e pesante, che a qualcuno non dispiacerebbe. Il match di Premier League non è dei più abbordabili: le Foxes ospiteranno lunedì sera il Liverpool al King Power Stadium. E da come la squadra scenderà in campo si capirà molto: in caso di una buona prestazione, non necessariamente accompagnata da un risultato favorevole, potrebbe essere proprio Shakespeare a sedersi in panchina almeno fino al termine della stagione in corso.