Leicester, altro rifiuto. Hiddink non s’accomoda sulla panchina che scotta

Chi sarà il prossimo allenatore che si accomoderà sulla panchina delle Foxes? Per adesso il Leicester, che nei giorni scorsi ha esonerato Claudio Ranieri, resta affidato a Craig Shakespeare considerati i rifiuti incassati dalla dirigenza rispetto ai nomi circolati nelle ultime ore. No di Roberto Mancini, che ha addirittura smentito contatti con il club. No da parte di Frank De Boer, reduce dalla cocente esperienza con l'Inter e per nulla disposto a ripetere nelle Midlands difficoltà e flop incontrati in Serie A. No, è stata anche la risposta che il guru olandese, Guus Hiddink (ex di Real Madrid, Olanda, Corea del Sud, Australia, Russia e Chelsea), avrebbe dato allo staff delle ‘volpi'.

Il mago della panchina era stato individuato quale successore ideale dell'ex manager italiano. Lui, l'uomo dei casi difficili e delle missioni impossibili, sembrava la pedina giusta da incastonare in uno spogliatoio passato dal trionfo della Premier alla cosiddetta ‘congiura dei quattro' (Schmeichel, Vardy, Morgan, Albrighton) che avrebbe determinato il licenziamento del tecnico romano. Dalle stelle e dalla gloria per un'impresa storica e ottenuta contro ogni pronostico al rischio di retrocedere: è l'anno orribile del Leicester che ha perso il fascino della favola bella. Magia svanita, nessuno ha voglia di mettere la faccia in una situazione in bilico e che presenta una percentuale altissima di fallimento.

E' soprattutto per questa ragione che nessuno vuole accomodarsi su una panchina che scotta, come sottolinea The Guardian che racconta della reticenza di Hiddink. Cosa accadrà adesso? La classifica resta deficitaria, il calendario non sembra dare una mano a The Foxes (a cominciare dalla sfida contro il Liverpool) e l'entusiasmo dei giorni migliori è finito sotto i tacchetti assieme al morale.