Lega Pro, si è dimesso il presidente Macalli
La Lega Pro non ha più Mario Macalli come presidente che ha rassegnato le dimissioni. La bocciatura del bilancio consuntivo del 2014 arrivata tre giorni fa (la seconda dopo quella dell'assemblea dello scorso dicembre), associata al grave scandalo che ha travolto la categoria di riferimento, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E che la situazione fosse difficile lo si intuisce anche dalle prime dichiarazioni rilasciate all'Ansa subito dopo la comunicazione del suo addio al vertice della terza serie. "Non c'è nessun passo indietro o in avanti. Nella vita abbiamo delle priorità, in questo momento le mie non hanno nulla a che vedere con il calcio. Non sono mai andato a chinare la testa di fronte a nessuno. Se ho chiuso con questo mondo? Sì, è così". Con Macalli, si è dimesso anche tutto il consiglio direttivo oltre ai vice presidenti Archimede Pitrolo e Antonio Rizzo. Lascia dopo 18 anni, da quando assunse le redini della categoria nel 1997 per quella che allora era denominata ancora Lega Professionisti di Serie C.
Ancora dalle aule del Palazzo non sono usciti comunicati e spiegazioni ma non sembra che la decisione possa essere correlata con il difficile clima si è creato nelle serie minori all'indomani dello tsunami che da Cremona fino a Catania (passando per Catanzaro) ha coinvolto da vicino tutte le piccole realtà dell'ex Serie C che stanno discutendo con la Federcalcio per stabilire ripescaggi e conformazione dei campionati per la prossima stagione. I motivi sarebbero ben altri… a lasciarli trapelare è lo stesso Macalli: "Il discorso è che forse questo è un mondo cambiato, chi governa deve sempre lasciare spazio ad altri che non governano. Oggi ho letto cose che sono allucinanti…", il riferimento è al diniego da parte della Figc ad accettare una fideiussione unica a garanzia delle 60 società di Lega Pro rispetto una singola fideiussione per società.
Cosa accadrà adesso? Verrà nominato un commissario per la Lega Pro fino a nuove elezioni. Stesso compito avrà il vice presidente Antonio Cosentino in Lega Dilettanti, dopo le dimissioni di Belloli, per quella frase – tanto offensiva quanto sessita – sulle ‘quattro lesbiche' del calcio femminile.
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