Lega Pro, seconda divisione: la Pro Patria capolista in bancarotta societaria

La squadra è prima nel proprio girone di Lega Pro e sta dimostrando sul campo di essere un vero gruppo, compatto e vincente, ma dietro alla patina dorata sta vivendo un dramma societario di dimensioni epocali. La società in questione è lo storico Pro Patria (società attiva dal 1919, prima con il nome di "ProPatria et Libertate", oggi come "Aurora Pro Patria 1919") e il dramma si chiama insolvenza su tutti i fronti.
A dare l'allarme è lo stesso allenatore della capolista della seconda divisione di Lega Pro, Novelli, che si getta contro la gestione scellerata dei proprietari, rei di non pagare alcun stipendio da mesi, di non coprire le spese vive per la gestione degli allenamenti e del normale svolgersi delle altre attività di una squadra di calcio.
Non si tratta di un problema facilmente risolvibile con un inserimento di liquidità fresca o un cambio di proprietà come è avvenuto per il Bologna in serie A. E non si può parlare nemmeno di ‘fairplay finanziario' e spese ridotte al minimo e controllate come per l'Inter di Moratti. Qui non ci sono soci e il patron non sembra avere intenzione di risolvere il problema, tanto che i tifosi per primi stanno mobilitandosi per autotassarsi e andare incontro ai propri giocatori.
Ecco le parole del tecnico della squadra di Busto Arsizio, alle porte di Milano: "Quando si inquadra una società in crisi si pensa subito agli stipendi che non ci sono, ma qua da noi la situazione è ben più drammatica: non possiamo permetterci più i locali in cui ci alleniamo, il cibo da dare ai giocatori, la vernice per il campo, perfino il detersivo per lavare i panni sporchi.Gli stipendi sono ormai arretrati di sei mesi e i contratti sono tutt'altro che rispettati.La nuova proprietà è totalmente assente, ci ha preso in giro con le chiacchere infangando così la gloriosa tradizione di questo blasone".