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Lega Pro, il Varese non si iscrive: debiti per circa 10 milioni di euro

La società lombarda non può iscriversi al campionato e verrà messa in liquidazione. Il presidente albanese, insediatosi a maggio si è dimesso lasciando il club alla deriva. Ripartirà dalla Serie D, come il Parma.
A cura di Alessio Pediglieri
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Altra pagina triste di un calcio sull'orlo del fallimento. Mentre i cosiddetti top-club investono nel mercato estivo, altre realtà più marginali soffrono una costante lotta contro la recessione e, spesso, soccombono. Come è capitato al "Varese 1910" in caduta libera dopo la retrocessione dalla serie B al termine della scorsa stagione. La società lombarda non si iscriverà al prossimo campionato di Lega Pro: non ha i conti a posto, è soffocata dai debiti e sull'orlo del fallimento. E questa volta non sono intervenuti i tifosi, come accadde per l'Ancona Calcio.

Nessun aiuto, nessuna iscrizione – Il termine ultimo stabilito dalla Federcalcio per la presentazione delle pratiche e la verifica dei conti per essere in regola con l'iscrizione 2015/2016 scadrà alle 19 di oggi ma è già certo che la società varesina non riuscirà a far fronte ai pagamenti necessari: il club vanta un debito assai prossimo ai 10 milioni di euro. Nessun salvataggio da parte di investitori e imprenditori: il Varese non è infatti riuscito a reperire le risorse necessarie per saldare i debiti, pagando gli stipendi dei tesserati di marzo e aprile e saldando i relativi contributi. Non è stato possibile trovare un accordo con istituti di credito e presentare la fidejussione necessaria per rientrare nei parametri federali.

Presidente straniero, come Inter e Roma – Quella del Varese 1910 è una storia che richiama da vicino quella dei top club di Serie A, ultimamente sempre più verso gestioni estere: la Roma, in mano agli americani di Pallotta; l'Inter con a capo l'indonesiano Thohir; il Milan con Mr Bee entrato nel pacchetto societario. Così il Varese che dopo le cessione della maggioranza delle quote societarie avvenuta nello scorso mese di giugno da parte di Nicola Laurenza all'imprenditore libanese Alì Zeaiter, sembrava aver trovato il filone giusto per riemergere. Invece, l'imprenditore straniero che aveva assunto la presidenza del Varese 1910, nel giro di un paio di settimane, ha rassegnato le dimissioni e ha lasciato il club con i suoi problemi nelle mani del vicepresidente Massimo Trainito.

Fallimento, come il Parma – A questo punto la palla è passata al sindaco di Varese, Attilio Fontana, al quale si sarebbe già rivolto più di un personaggio disponibile a farsi carico di una ripartenza dalla serie D. Naturalmente dopo il fallimento e con una nuova società, senza debiti. Un po' come è capitato al Parma, per il quale si è dovuti arrivare alla messa in liquidazione e alla ripartenza dai dilettanti con altri soci e altra società di riferimento non essendoci stato nessuno pronto a rilevarne gli ingenti debiti.

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