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Lega, diritti tv: i club revocano MediaPro, la A torna su Sky

Riunione caldissima in Lega Calcio a Milano dove l’accordo con MediaPro per i diritti televisivi per il prossimo triennio è saltato per volontà delle società. Malgrado le garanzie presentate, i club hanno revocato il mandato e la Lega ora torna a trattare in via privata. Possibile l’accordo con Sky per circa 960 milioni. Come deciso dal nuovo presidente di Lega Gaetano Miccichè, il futuro dei diritti tv del campionato sarà discusso nella prossima assemblea della Lega Serie A convocata per martedì 5 giugno.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' un giorno campale per la Lega Calcio. Oggi, negli uffici di via Rossellini a Milano si decide il presente e il futuro del nostro movimento. Nello stesso momento in cui si sta lavorando in campo per dare il via al nuovo progetto della Nazionale italiana, attesa questa sera al ballo del debuttante Roberto Mancini sulla panchina come ct contro l'Arabia Saudita, dietro le scrivanie si preparano le mosse per nuove nomine e prospetti dirigenziali per il calcio italiano.

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L'attesa principale riguardava i diritti tv ed è arrivato il grande no della Lega Calcio al colosso spagnolo MediaPro: malgrado le garanzie presentate e la richiesta di poter commercializzare i diritti a seguito del bando vinto, i club di serie A hanno votato la revoca e sono tornati a trattare con Sky. Uno smacco pesante per MediaPro che aveva presentato tutte le garanzie richieste. Come deciso dal nuovo presidente di Lega Gaetano Miccichè, il futuro dei diritti tv del campionato sarà discusso nella prossima assemblea della Lega Serie A convocata per martedì 5 giugno.

Fatta la Governance del calcio

Il primo passo è stato gatto nel pomeriggio, con la nomina dei consiglieri federali.  Beppe Marotta (ad della Juventus) e Claudio Lotito (presidente della Lazio) sono stati eletti oggi dall'assemblea della Lega di serie A consiglieri federali e con loro in Figc, quando finirà il commissariamento, ci andrà anche il presidente Micciché.

Marotta e Lotito consiglieri

In un consiglio federale che è diventato subito caldo, perché all'ordine del giorno c'erano svariati punti importanti su cui deliberare, motivo per il quale il Commissario Malagò aveva richiesto il cambiamento dell'ordine dl dibattito provando a puntare subito sui diritti televisivi. Una mossa che non è piaciuta ao più perché, con Claudio Lotito in testa, si è passati alla votazione che non ha permesso il cambiamento dell'odg.

Il consiglio di Lega

Così, si è passati subito alle nomine con qualche sorpresa, ma niente di imprevisto. Con Marotta e Lotito confermati dalle voci della vigilia, chi è rimasto fuori dai giochi è stato Antonio Romei (Samp) che nei giorni scorsi aveva avuto 10 preferenze come consigliere federale. In consiglio di Lega entrano invece Udinese (Campoccia), Atalanta (Percassi), Inter (Antonello) e Milan (Fassone) mentre restano al palo Roma e (ancora) la Samp.

Diritti tv: revocata MediaPro

I club di serie A non hanno accolto positivamente la possibilità di gestione dei diritti da parte di MediaPro e così hanno revocato il mandato. A questo punto la Lega riprende la titolarità dei diritti della Serie A per il triennio 2018-2021 ed sta avviando le trattative private per la vendita diretta agli operatori. Potremo assistere ad un ritorno alle origini dando spazio ad un'offerta combinata Sky-Perform di circa 950-970 milioni a stagione.

Ci sono le garanzie, depositati altri 186 milioni

Mediapro ha presentato la garanzia formale da 186 milioni di euro, a titolo di caparra confirmatoria per l'aggiudicazione dei diritti televisivi della Serie A per il triennio 2018-2021. Tutto come preventivato ma l'intermediario spagnolo, in cambio, pretendeva l'attivazione di una canale televisivo della Lega, da gestire autonomamente, riscontrando il no di molti club.

Il canale della Lega che non piace

Il problema è che su MediaPro pendeva anche un ricorso al Tribunale di Milano e per molte società l'avvento della società spagnola era poco gradito tanto che si è chiesta la revoca del contratto. MediaPro ha rilanciato senza indugio: le garanzie ci sono, i soldi sono stati depositati e ora si pretende che vi sia la possibilità di gestione e commercializzazione anche attraverso un canale, che aveva già presentato con un dossier nei mesi scorsi e per il quale non intende scendere a compromessi. Alla fine, però hanno vinto le società

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