Lecce-Bari a porte chiuse, Semeraro inviperito: è la decisione peggiore
La decisione di giocare il derby del Salento, Lecce-Bari, a porte chiuse non ha certo reso felice supporters e dirigenti di entrambi le squadre, che di certo si aspettavano trattamenti decisamente diversi in vista di un match che diventa già decisivo in vista di una classifica che vede sia i baresi, che i leccesi lottare per risalire dalle sabbie mobili di una classifica davvero deficitaria.
Il presidente del Lecce, Pierandrea Semeraro, non è riuscito a celare tutta la rabbia che ha provato in merito a tale decisione, sfogandosi con la stampa: «È la decisione peggiore che potessero prendere. Penso che sia il fallimento assoluto della tessera del tifoso, che ha costretto il Prefetto a chiudere lo stadio penalizzando i tifosi che vanno a vedere uno spettacolo sportivo. I tifosi si incontreranno fuori. Lo sport ne esce sconfitto. La tessera del tifoso andrebbe rivista. È un palliativo che serve a poco e nulla».
Il rischio scontri fuori dallo stadio, in realtà, de-responsabilizzerebbe la Lega Calcio di eventuali problemi, ma per il patron giallorosso il calcio e tutta la città di Lecce usciranno decisamente sconfitti da tale storia: «Il prefetto sarà stato magari influenzato da quello successo anni fa: tifosi arrivati in ritardo hanno forzato cancelli e hanno devastato lo stadio tirando bombe carta e creando disagi. Questo problema non si voleva proporre e il prefetto ha preferito vietare l'ingresso. Così si penalizza il calcio e il Lecce».