Le verità di Zenga: “Con la Samp mai vero feeling ma ho fatto ciò che mi è stato chiesto”

Un rapporto di amore e d'odio, perché per Walter Zenga l'ultima avventura in blucerchiato poteva essere l'inizio di una nuova avventura ma si è rivelata alla fine semplicemente una delusione totale, sfociata in un esonero problematico dopo un avvio difficile culminato dalla eliminazione prematura in Europa League ai preliminari contro il Vojvodina. Da lì in poi, continui alti e bassi con una tifoseria che non ha mai perdonato all'Uomo Ragno quello scivolone europeo mentre con il presidente Ferrero si instaurava un clima di reciproca sopportazione. Tutto ciò viene raccontato oggi, a qualche settimana dalla chiusura del rapporto con la Sampdoria dallo stesso Walter Zenga.
La Serie A è rimasta subito un ricordo: Walter Zenga è ritornato nella sua amata Arabia dove si sente a casa e riesce ad allenare senza pressioni eccessive. Così, da Genova è volato negli Emirati Arabi dove ha subito ripreso ad allenare, ripartendo dal Al Shaab non senza però ritornare sui suoi giorni sotto la Lanterna: "Il presidente mi faceva vedere i messaggi dei tifosi che gli dicevano che non mi volevano.. E' stata una partenza in salita. Se vogliamo parlare di Zenga che non piaceva alla gente, benissimo. Ma andare dentro, nei dettagli di una professionalità, non ha senso nè logica".
Non è vero che Ferrero non capisce nulla. Io dico le mie ragioni, lui ha preso una decisione che poteva prendere, ma non voglio che si coinvolga la mia professionalità. Ho fatto quel che mi è stato chiesto, parte sinistra della classifica, capocannoniere, giovani lanciati come Pedro Pereira, Ivan, Correa…
L'Uomo ragno è un fiume in piena. Non ci sta a essere tacciato come incompetente, spiegando che le situazioni accadute hanno tutte delle motivazioni razionali, quasi scientifiche: "Non si può tirare in ballo la professionalità delle persone, andando alla cieca – ha ricordato a Radio Sportiva – Devono chiamare il professor Bartali che lavora con la Samp, fargli delle domande e noi abbiamo i dati della preparazione"
Anche perché Zenga aveva ereditato una situazione non facile dove bisognava rifondare e ripartire, subito e senza perdere ulteriore tempo. Un compito non facile ma stimolante: "Rifarei mille volte la stessa scelta. Magari possiamo lamentarci di qualche prestazione fuori casa, dove non eravamo brillantissimi, ma anche l'anno prima era la stessa cosa. Nelle ultime di campionato, la Samp non aveva vinto tante gare".