Le ‘stronzate’ di Zamparini e Ferrero

Sampdoria e Palermo meriterebbero stadi vuoti, indifferenza, bordate di fischi. Non per difetto di squadra e nemmeno per i tifosi ma quando ti ritrovi al timone presidenti così poco lungimiranti che cacciano allenatori a ogni stormir di fronda allora dovresti retrocedere. I casi in questione sono emblematici: in Sicilia c'è un patron che s'è costruito la fama di mangia-tecnici, ne ha fagocitati 53… nemmeno fosse il Conte Ugolino. L'ultimo è stato Iachini che ha avuto la fortuna di resistere un po' più degli altri ma – come buona parte dei suoi predecessori – ha pagato l'isterismo del suo datore di lavoro che pensa di poter gestire una squadra di calcio come si fa al mercato. E, infatti, la squadra di calcio ha mostrato segnali d'insofferenza palesi rispetto a quella decisione che Vazquez (il calciatore più in vista e ambito sul mercato, mica pizza e fichi) ha bollato come un'ingiustizia. Quella decisione che Maresca (non certo un calciatore di primo pelo) ha contestato ricordando quanto sia stato importante e proficuo il lavoro svolto da Iachini nel corso degli anni. "Stronzate", ha replicato Zamparini. Evidentemente, è convinto che il Palermo allestito vendendo/incassando di anno in anno talenti (da Cavani fino a Dybala, passando per Pastore) possa competere per traguardi più ambiziosi.
Ferrero, presidente della Sampdoria, ha fatto anche di peggio: ha esonerato Zenga dopo la sconfitta contro la Fiorentina (capolista e rivelazione del torneo) nonostante la squadra sia decima in classifica, a 2 punti da Lazio e Juventus e a 4 dal Milan che a Berlusconi è costato un centinaio di milioni. Poi ha avviato contatti con i viola per avere Montella, magari mettendo sul piatto anche un calciatore (Soriano) per trattare e ammorbidire la posizione di Della Valle che quando sente parlare ‘dell'aeroplanino' quasi gli viene un travaso di bile. In mezzo c'è stata una campagna acquisti che ha portato sotto la Lanterna un cavallo bolso come Cassano e rischiato di veder messi alla porta gli unici due calciatori di spessore in rosa: Eder, che Mancini avrebbe voluto all'Inter, e Soriano, restato a Genova solo dopo essersi smarrito in quel complicato intrigo di mercato (vicoli e delitti) tra Milan (al quale ambiva, attratto da Mihajlovic) e Napoli (con la pantomima del contratto beffa). Morale della favola: a Palermo è arrivato Ballardini. Geniale, davvero. A Genova… boh? Forse Delneri. Rispettabilissimi professionisti, sempre che riescano nel miracolo di friggere il pesce con l'acqua.