Le sentenze sul calcioscommesse stravolgeranno la classifica di Serie A

Lo scenario non è dei migliori. Anzi. La fine di questa stagione potrebbe essere infatti più che torbida. Non solo perchè ad oggi sia per la lotta scudetto che per quella dei posti in Europa e per la retrocessione la lotta è più aperta che mai e fino all'ultimo rimarrà tale. Ci riferiamo agli strascichi che molto probabilmente arriveranno dopo le sentenze del calcioscommesse le cui indagini sono in pieno svolgimento. Infatti, se i tempi della giustizia sportiva saranno relativametne brevi e gli interrogatori proseguiranno senza ulteriori intoppi, c'è da credere che le sentenze e le eventuali penalizzazioni non aspetteranno la stagione 2012-2013 ma cadranno come spada di Damocle sull'attuale campionato.

Il punto essenziale è che, nella giustizia sportiva, la pena (e la penalizzazione) dev'essere afflittiva, cioè deve recare un "danno" alle società che verranno indicate come colpevoli di reati e illeciti (anche se solamente tentati). Dunque, se i tempi saranno limitati, anche a campionato concluso si potrebbe assistere a qualche ‘Caporetto‘ che scardinerebbe le certezze raggiunte sul campo con stravolgimenti in classifica anche clamorosi. I giuristi sportivi più esperti ne sono sicuri: questa stagione rischia di avere un seguito giudiziario che sconvolgerebbe le posizioni in classifica delle società coinvolte nell'inchiesta "Last Bet" sulla quale stanno indagando ben tre procure italiane. Se poi una penalizzazione non dovrebbe arrecare alcun problema alla società che la subisce ci potrebbero essere anche ulteriori pene afflittive alla partenza della prossima Serie A, tragata 2012-2013, con diversi asterischi a segnalare i club puniti.
Perchè un altro cardine della giustizia sportiva è anche la responsabilità oggettiva delle società i cui tesserati sono stati coinvolti nello scandalo delle scommesse illecite, senza possibilità di scampo. Una responsabilità che cade sui club anche per le dichiarazioni dei propri tesserati o per il comportamento del proprio pubblico: se venisse meno questo elemento, molti infatti potrebbero sentirsi legittimati nel compiere qualsiasi atto o rilasciare qualsiasi frase senza doversi curare di ledere i diritti dei colori di appartenenza. E in questo senso, senza fare pronostici, se dovessero uscire nuovi elementi dalle indagini, le società, anche se già penalizzate, verrebbero tirate nuovamente in ballo dalla giustizia sportiva.

Un piccolo grande terremoto che potrebbe minare le fondamenta della attuale stagione e di quella prossima, visto che sulla carta, non sono poche le società che potrebbero subire conseguenze disciplinari. In vetta al campionato, trema la Lazio di Claudio Lotito, coinvolta da vicino nella figura del capitano Stefano Mauri coinvolto nello scandalo, che, attraverso Alessandro Zamperini, sarebbe stato tirato in ballo in una partita in particolare, Lazio-Genoa ma che rischia ancor più per un altro match, Lecce-Lazio. In questo in particolare, gli inquirenti non sembrano aver dubbi:
"C’è un elemento che possiamo dare quasi per scontato, perché lo acquisiremo attraverso rogatoria internazionale… Noi sappiamo con certezza che Lecce- Lazio è stata oggetto di una combine; sappiamo quanti soldi sono stati dati e quante scommesse sono state puntate. Sono in corso in Ungheria gli interrogatori di Zoltan Kenesej e Gabor Horvath: quest’ultimo ha collaborato e ha reso dichiarazioni su Lecce-Lazio (…) Horvath avrebbe riferito anche il quantitativo di denaro versato ai giocatori del Lecce".
Queste le disarmanti parole messe a verbale nell'inchiesta ‘Last Bet' che poco lasciano all'immaginazione
Poi, scendendo, troviamo il Genoa di Preziosi che è stato coinvolto con le testimonianze dei pentiti che hanno confermato i contatti tra Dainelli, Milanetto e Bellavista con l'oramai famoso ‘gruppo degli zingari', in particolare Ilievski. Anche l'Atalanta, rischierà grosso, causa il coinvolgimento oramai provato e confermato di Cristiano Doni. E' stata già penalizzata ma al 90 per cento ci saranno novità in merito che ridurranno ulteriormente i punti in classifica della Dea. In questo senso, addirittura c'è l'assordo di Atalanta-Piacenza, una gara venduta due volte (per sbaglio) e poi pagata solamente una.

Poi il Siena: tante le sfide in gioco coinvolte nello scandalo, contro l'Atalanta, il Sassuolo e l'Ascoli ma soprattutto il match di Serie B, Siena-Piacenza, ufficialmente combinata dagli zingari con scommesse illegali.
Il Bologna non se la passa meglio perchè anche la società felsinea è al centro del ciclone (con le ultime indiscrezioni, e di questo si tratta al momento, sul coinvolgimento di Di Vaio e Portanova): il match contro il Bari (società che matematicamente verrà penalizzata in modo pesante a fine stagione) potrebbe inguaiare i rossoblù che rischiano come il Chievo in difficoltà nello spiegare l'andamento di tre incontri, Napoli-Chievo, Brescia-Chievo e Chievo-Novara. Già in estate, nel primo filone d'inchiesta, i veronesi erano entrati nel mirino degli investigatori e le ultime voci su Pellissier non rischiarano il cielo sopra al Bentegodi.
Infine, il Novara: oltre alla sfida di Coppa Italia contro il Chievo, nel mirino c'è anche la sfida tra il Novara e il Siena. Il Lecce, come già ricordato in precedenza, potrebbe trovare del carbone a fine stagione perchè la partita Lecce-Lazio è ‘quasi certamente' una gara combinata. Oltre alla società salentina, anche alcuni giocatori rischierebbero personalmente: Corvia, Benassi, Rosati e Ferrario.

E attenzione anche alla situazione del Napoli. Lo scorso 4 febbraio trapelò sulle colonne de ‘Il Mattino' che la procura partenopea aveva aperto un fascicolo nei confronti del club di De Laurentiis al centro di una serie di combine (da provare) da parte di clan camorristici. In particolare, tre incontri: Napoli-Parma; Cagliari-Napoli e Chievo-Napoli.
Tutti match disputati tra il 10 aprile e il 2 maggio della scorsa stagione. Un coinvolgimento che va oltre la giustizia sportiva e che non inguaia al momen to alcun tesserato partenopeo ma che potrebbe coinvolgere la società – ancora una volta per la famosa responsabilità oggettiva – qualora gli inquirenti scoprissero eventuali collegamenti tra i clan malavitosi e qualche tesserato partenopeo. Al che, anche al Napoli non potrebbero bastare i punti conquistati sul campo per sperare in un ritorno in Europa il prossimo anno.