Le possibili avversarie del Milan ai sorteggi dei quarti di Champions League

Sorteggio "sui generis". Lasciando da parte le due spagnole (per le quali tutti si augurano un derby fratricida) ed il Bayern, le altre avversarie sono tutte alla portata dei rossoneri che, ripetendo la prestazione di San Siro con l'Arsenal, potrebbero davvero dire la loro e arrivare, magari, in finale. Servirà un pò di fortuna nel sorteggio e, soprattutto, serviranno tutti quei giocatori che, al momento, sono ancora fermi ai box per vari problemi fisici: l'intelligenza tattica di Nesta, lo strapotere fisico di Boateng, l'esperienza di Seedorf e Ambrosini, i guizzi del miglior Robinho e, magari, la classe (ad intermittenza) di Pato che, per assurdo, potrebbe salvare la sua stagione firmando i gol decisivi per aggiudicarsi la coppa dalle grandi orecchie.

Entrino le sfidanti.

C'era una volta la Francia. L'unica francese rimasta, non fa molta più paura dell'Apoel. Scampato al pericolo San Siro, Deschamps ed il suo Marsiglia proveranno a tenere alto il nome transalpino sperando, magari, di giocarsi la seconda partita al Velodrome: altro "postaccio" dove correre dietro ad un pallone. Marsiglia rievoca nei milanisti una delle serate più tristi e vergognose della società rossonera ed una finale persa banalmente dopo un cammino europeo esaltante. L'ultimo quarto di Champions dell'OM risale alla stagione 1990/1991 quando sconfisse, appunto, il Milan. Il sorteggio, quindi, potrebbe regalare a Galliani & co, un'occasione unica per rifarsi delle precedenti battute a vuoto.

Le aquile. A quasi 2000 km di distanza, dalla costa francese, Lisbona vive il suo momento magico dopo il quarto di finale del 2005, perso contro il Barcellona. Dopo aver estromesso dagli ottavi il Manchester United, finito terzo nel girone, il Benfica di Jorge Jesus ha vinto anche nel doppio confronto con Spalletti ed il suo Zenit. Esperienza e talento: queste le armi dei lusitani che, in rosa, possono contare su giocatori come Luisao, Aimar, Saviola e Cardozo. Alle loro spalle una società che ha saputo dare al tecnico delle "aquile" tutti i mezzi per tornare a volare alto, dopo il dominio del "nemico" Porto durato la bellezza di quattro anni. L'accoppiamento con il Milan sarebbe suggestivo, non solo per il ricordo di quella coppa Campioni vinta a Vienna, ma anche per la presenza di Manuel Rui Costa: oggi dirigente dei "rossi", ieri grande numero dieci "rossonero".

Inter e Napoli insegnano. Marsiglia e Chelsea sono avversari battibili. E se è vero che la sconfitta milanista all'Emirates, sarebbe dovuta servire a Ranieri e Mazzarri per evitare gli stessi errori, la gara degli azzurri allo Stanford Bridge (e ancora prima quella del San Paolo) dovrebbe rasserenare un pò gli animi in caso di accoppiamento con i londinesi. Diciamolo subito: il Chelsea che c'era qualche anno fa, non c'è più. Distante dalla vetta della Premier ed al suo secondo allenatore stagionale, dopo che l'anno scorso si era chiuso con la cacciata di Carlo Ancelotti, la società di Abramovich ha faticato contro il Napoli e non sembra più la squadra imbattibile del periodo "Mourinhano".

Le più forti. Le ultime tre "truppe" pronte a sfidare l'europa intera in questa sorta di "Risiko calcistico", non avrebbero bisogno di presentazioni: Barcellona, Bayern e Real Madrid, rispettivamente i campioni in carica, il numero 4 ed il 6 del ranking Uefa. Il meglio del calcio europeo! Tre grandi squadre, al momento, un gradino (e, forse, più) sopra tutte le altre, in grado di umiliare l'avversario sotterrandolo di gol. Tra andata e ritorno: 10 gol dei catalani, 7 dei tedeschi e 5 dei "blancos" dello Special One. Numeri impressionanti, come quelli che ha nel proprio DNA la dirigenza rossonera: 18 scudetti, 7 coppe dei Campioni, 3 Intercontinentali e via dicendo. Per la serie: "Se non possiamo batterli con i cannoni, proviamo almeno a spaventarli con le nostre medaglie". Vorrà dire pur qualcosa, o no?