Le migliori 5 nazionalità per rendimento: Argentina prima, sorpresa Croazia
Il nostro massimo campionato nonostante la naturale evoluzione che ha subito durante le varie vicissitudini calcistiche e non (sentenza Bosman, allargamento dell’Unione Europea con conseguente aumento dei comunitari tesserabili e altro), ha conservato uno zoccolo duro di nazionalità che ne hanno, irrimediabilmente, condizionato e avvalorato la storia. Fra queste, oltre a Argentina e Brasile, anche Olanda e Francia quasi sempre presenti nel passato recente della Serie A. Vediamo, quindi, le nazionalità di questo avvio di stagione che si sono meglio distinte nelle prime 17 giornate del torneo.
Argentina prima per stranieri e rendimento assoluto
Anche se, negli ultimi 16 anni, il numero di argentini in Italia ha avuto un rendimento altalenante, da titolo in borsa (27 nel 2001/02, 17 nel 2006/07, 48 nel 2011/12 e 33 quest’anno), questi ultimi hanno sempre dato un grosso contributo alla Serie A. Un apporto, che continua anche quest’anno con l’Argentina prima nazionalità per rendimento del torneo con ben 50 gol fatti (in ordine di reti: Icardi, Higuain, Simeone, Perotti e Dybala) e 39 assist vincenti prodotti. Un ruolino invidiabile che significa, in media, 2,7 giocate preziose per ciascun albiceleste presente in campionato con 25.380 minuti totali giocati ed 1 gol ogni 508’.
Solo 13 calciatori e rendimento altissimo: Spagna seconda
I calciatori spagnoli, pur essendo settimi per numero di esponenti stranieri presenti (13) nel campionato, sono quarti (italiani esclusi) per minuti giocati (9.608’) ed addirittura secondi, dietro ai più numerosi argentini, per rendimento complessivo. Grazie a bocche di fuoco come Callejon, Borja Valero, Suso e Iago Falque, infatti, gli esponenti iberici garantiscono ai loro rispettivi club in 126 presenze totali ben 20 reti e 24 assist vincenti. Un apporto davvero importantissimo e che assume un grande valore se si tiene conto della loro totale assenza in Serie A appena 10 anni fa. Un’esplosione di talento, quello spagnolo, che ha invaso tutto il continente, negli anni dal 2008 al 2012, conquistando anche il nostro paese letteralmente innamorato delle funamboliche giocate, a ritmo di flamenco, degli spagnoli d’Italia.
Dai 3 esponenti del 2011 ai 20 di oggi: l’esplosione croata
Con l’allargamento dei confini dell’Ue alla Croazia nel 2011, il numero di calciatori provenienti da quel preciso paese è aumentato in maniera esponenziale. I “figli” di Boban, Simic, Budan o Bjielanovic (i pionieri da Zagabria alla Serie A), son passati dai 3 esponenti del 2011/12 ai ben 20 di questa stagione calcistica. Un incremento considerevole che, allo stesso tempo, ha garantito a questa nazionalità un rendimento davvero elevato con ragazzi di grande classe e talento come: Perisic, Mandzukic, Kalinic, Brozovic, Pjaca o Rog. Una “produttività” che si è ingrossata così tanto da portare i croati ad essere, nel nostro campionato, i più efficaci, dopo Argentina e Spagna in termini di reti realizzate (24) e assist vincenti (15).
Senza Digne e Pogba, Francia “solo” quarta
Ai piedi del podio per rendimento globale si posizionano i 16 francesi presenti in Serie A. Settimi per presenze, settimi per minuti giocati (8.004), sono però terzi (italiani esclusi) per reti messe a referto (23) e quarti per prestazioni globali. Uno score molto soddisfacente considerate le recenti partenze di Digne e Pogba che, lo scorso anno, avevano contribuito a far arrivare i francesi d’Italia secondi alle sole spalle dei più folti/soliti argentini. Assenze pesanti ovviate però dal duo Udinese Thereau–Fofana autori di ben 12 delle 23 reti complessive e dal pugnace attaccante del Sassuolo Defrel.
Orgoglio Bosnia: Dzeko & co. scavalcano Belgio e Colombia
Il calcio bosniaco è in netta ascesa. A dimostrarlo sono la partecipazione ai recenti campionati del mondo in Brasile e l’arrivo sulla scena internazionale di ragazzi come Pjanic, Dzeko, Kolasinac o Ibisevic. Questo netto miglioramento, questo upgrade è arrivato, come un’onda, anche da noi, con 7 ragazzi bosniaci in campionato rispetto ai 2 del 2006/07 e al “deserto” del 2001/02. In più, calciatori come Pjanic, Dzeko e Lulic con la loro costanza di rendimento son riusciti a scalzare, in questa speciale classifica, nazionalità con più potenziale come Colombia o Belgio grazie al sacrificio, all’abnegazione e alle proprie innate qualità che hanno portato ai bosniaci d’Italia ben 20 reti e 13 passaggi chiave in solo 81 presenze e 6.180 minuti di gioco.