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Le frasi celebri di Vujadin Boskov (video/foto)

Lo storico allenatore della Sampdoria verrà ricordato anche per le sue celebri frasi.
A cura di Alessio Morra
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Vujadin Boskov, scomparso a 82 anni, è stato un allenatore bravissimo e vincente, nessuno potrà mai dimenticare lo scudetto e l'epoca d'oro al timone della Sampdoria, con cui perse anche una finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona a Wembley. Ma il tecnico serbo era popolarissimo in Italia per l'ironia e le frasi celebri che ne hanno scandito le avventure in panchina e poi in tv. Per la Gialappa's Band era un mito, perché in fondo il calcio è solo un gioco e a Vujadin piaceva giocare. E stava allo scherzo. "Rigore è quando arbitro fischia" è l'icona della sua filosofia che ammansiva ogni chiacchiera da bar, le urla del Processo e le magagne svelate dalla moviola. Mescolava calcio e ironia, pensieri e parole fuori dagli schemi.

Ricordate cosa disse di Ruud Gullit? lo definì "Come cervo che esce di brughiera" quando passò dal Milan alla Sampdoria e “Come cervo ritornato in foresta" quando fece il percorso inverso. E poi il tormentone dell'ambiente doriano: "Chi ha sbagliato? Pagliuca?". E soprattutto quella sul difensore uruguaiano del Genoa Perdomo: "Se io sciolgo il mio cane, lui gioca meglio di Perdomo!". Contanto di rettifica… "Io non dire che Perdomo giocare come mio cane. Io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane". Ai tempi del Napoli ai suoi ordini c’era pure Benny Carbone che, troppo innamorato del pallone, censurò così: "Lui è un giocatore che con sue finte disorienta avversari, ma anche compagni".

A queste frasi già fantastiche ne possiamo aggiungere altre già meravigliose, tutte perfette per la carriera di un allenatore: "Meglio perdere una partita 6-0, che sei partite 1-0". "Nel calcio c'è una legge contro gli allenatori: giocatori vincono, allenatori perdono". "La mia grossa preoccupazione è prendere un gol meno dell'avversario". "Più bravi di Boskov sono quelli che stanno sopra di lui in classifica".

Consigli da dispensare ai calciatori? Tanti e semplici, semplici… "Un grande giocatore vede autostrade dove altri solo sentieri". "Non si possono prendere quattro gol con avversari che passano tre volte nostra metà campo""Un giocatore con due occhi deve controllare il pallone e con due il giocatore avversario". Capito? Vita è fino a quando Dio non fischia. Addio, Vujadin.

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