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Le bravate da giovane e il boia chi molla: Buffon si racconta in una lettera aperta

Il 41enne portiere della Juventus, in una lunga lettera scritta a sé stesso diciassettenne, ha parlato dei suoi errori da ragazzo, dei primi passi nel calcio che conta e della depressione. Un racconto intimo e personale, che Gianluigi Buffon ha scritto di suo pugno per il sito The Player’s Tribune.
A cura di Alberto Pucci
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Abituato com'è a dire sempre tutto quello che pensa senza nessun problema, Gigi Buffon ha nuovamente confermato di essere uno dei personaggi più veri del nostro calcio. Lo ha fatto con una suggestiva lettera aperta, che ha scritto a sé stesso diciassettenne e che The Player's Tribune ha pubblicato sul suo sito. Tra le righe di questo particolare ‘racconto', i lportiere della Juventus ha toccato diversi temi alcuni dei quali molto intimi e personali.

Caro Gianluigi diciassettenne,

Ti scrivo questa lettera oggi, da uomo di 41 anni che ha vissuto tantissime cose nella vita e che ha fatto alcuni errori. Ho delle buone e delle cattive notizie per te. La verità è che in realtà sono qui per parlarti della tua anima.cSì, la tua anima. Ne hai una, che tu ci creda o no.cIniziamo dalle cattive notizie. Hai 17 anni. Stai per diventare un vero calciatore, come nei tuoi sogni. Credi di sapere tutto. Ma la verità, amico mio, è che non sai nulla.cTra qualche giorno avrai la possibilità di esordire in Serie A con il Parma e non lo capisci abbastanza per avere paura. Dovresti essere a letto, a bere latte caldo.

E invece cosa fai? Vai in un locale a bere una birra con il tuo amico della Primavera. Bevi una sola birra, vero? Ma poi esageri un po'. Pensi di essere il personaggio di un film. L’uomo forte. È così che abitualmente gestisci la pressione che non sai neanche di provare. Tra poco sarai fuori dalla discoteca a discutere con alcuni poliziotti all’una di notte. Dai, vai a casa. Vai a dormire. E ti prego, non fare la pipì sulla ruota della macchina della polizia. I poliziotti non lo troveranno divertente, la società non lo troverà divertente e rischierai di compromettere tutto ciò per cui hai lavorato.

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La polemica per la scritta ‘Boia chi molla'

Tra le righe di questa speciale lettera scritta a sé stesso, Gigi Buffon è anche tornato su quel famoso episodio che da giovane gli costò molte critiche e sul problema della depressione.

Perché quando sei un giovane giocatore del Parma, farai qualcosa d’ignorante che ti segnerà. Prima di una partita importante, vorrai fare un grande gesto per dimostrare ai compagni e ai tifosi che sei un leader, che sei coraggioso, che hai grande personalità. Quindi scriverai un messaggio sulla maglia che vedesti una volta scritto sul banco di scuola. Scriverai ‘Boia chi molla'. Pensi che sia solo un modo per suonare la carica. Non sai che è uno slogan fascista.

Questo è uno degli errori che provocheranno tanto dolore alla tua famiglia. Ma questi sbagli sono importanti perché ti ricordano che sei umano. Ti ricorderanno in continuazione che non sai nulla, amico mio. Questo è importante, perché il mondo del calcio cercherà di convincerti che sei speciale. Ma devi ricordarti che non sei diverso dal barista o dall’elettricista di cui sei amico da una vita.

Questo pensiero ti tirerà fuori dalla depressione. Non il fatto di ricordarti che sei speciale, ma ricordando che sei uguale a tutti gli altri. Non puoi capirlo adesso, a 17 anni, ma ti prometto che il vero coraggio è mostrare le tue debolezze e non vergognarsene. Queste si accompagnano alle certezze che ognuno deve avere nella vita.Queste si accompagnano alle certezze che ognuno deve avere nella vita.

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