Le 5 storie dei soprannomi più curiosi dei calciatori sudamericani
Spesso quando ascoltiamo una telecronaca o una radiocronaca, ci capita spesso di ascoltare i nomi dei calciatori preceduti da una sorta di nomignolo. Il più delle volte sono i calciatori sudamericani ad avere soprannomi che sono davvero curiosi. Ecco quindi il significato di alcuni dei nomignoli più curiosi dei campioni del Sud America. A cominciare da Gonzalo Higuain definito Pipita, alias che gli deriva da suo padre Jorge che da calciatore era soprannominato El Pipa per il suo naso adunco.
Il “Cholo” e il “Cholito”
Nel nostro campionato di Serie A, specie negli anni ’90, abbiamo spesso visto le prestazioni, i gol e gli assist di uno dei calciatori stranieri più interessanti del nostro calcio: Diego Pablo Simeone. Fra Inter e Lazio, da allenatore ha fatto grandi cose con il Catania in Italia prima di approdare all’Atletico Madrid dove ha ottenuto diversi successi. Oggi nel nostro campionato stiamo ammirando il figlio, il “Cholito” che al Genoa sta facendo molto bene. Ma perchè “Cholo”? E’ un termine che significa “meticcio”. Miscuglio di razze, insomma, come quello che caratterizza il sangue di Simeone, per una parola di origini azteche. Un nomignolo che si è appiccicato al cognome dell’ex centrocampista di Inter e Lazio fin dall’inizio carriera. Sia in campo, che sulla panchina, il calcio del Simeone allenatore è letteralmente un mix esplosivo tra qualità e determinazione, proprio come i gol della nuova punta del Genoa Giovanni.
Un ex Napoli amatissimo dai tifosi azzurri
E’ stato uno dei protagonisti della scalata del Napoli nell’Olimpo del calcio italiano dopo alcuni anni bui dovuti al fallimento della società. Oggi è tornato in patria al Monterrey, in Uruguay. Dopo averlo parcheggiato per due stagioni, con il prestito al Parma, ritenendolo inadatto al salto di qualità tecnico ambito dal Napoli, quando Rafa Benitez approdò sulla panchina dei partenopei, cominciò ad apprezzare le qualità del centrocampista uruguaiano, che non era proprio uno dai piedi d’oro, ma aiutò a migliorare gli automatismi di gioco, non sfigurando di certo in quella linea mediana azzurra. D’altronde, a suggerirlo è lo stesso soprannome di Gargano: “Mota” che sta infatti per granello di sabbia. Una metafora efficace per sottolineare le caratteristiche di gioco di Walter, che sa spezzare come pochi le trame di gioco degli avversari, proprio come quel granello, anche minuscolo, capace di distruggere anche le trame di gioco apparentemente perfette.
Uno degli attaccanti più temibili della Serie A
Se lo ricorderanno tutti per i suoi gol decisivi entrando dalla panchina quando era all’Inter. Ma di gol, Julio Cruz, ne ha fatti tanti, tantissimi, dal Banfield alla sua prima esperienza in Italia al Bologna, passando per Rotterdam, fino a San Siro, sponda neroazzurra, per una carriera davvero interessante per il forte centravanti argentino, conosciuto più per il soprannome che per quanto registrato all’anagrafe. Cori, striscioni, titoli di giornale, apprezzamenti costanti dei tifosi e ovviamente il passaparola nello spogliatoio. Cruz è stato per tutti “il giardiniere”, “El Jardinero” fin dall’inizio carriera, grazie a un episodio come sempre in questi casi a metà tra leggenda e realtà. Si dice infatti che quando era nelle giovanili del Banfield, Julio amasse dilettarsi su un tosaerba insieme a qualche compagno. Un episodio reale, confermato dallo stesso attaccante e che ha fatto da sempre sorridere tutti.
Il nuovo acquisto della Juventus: un capo assoluto
E’ stata una trattativa velocissima, con la Juventus che ha bruciato sul tempo la Roma, interessata fin da subito all’ormai ex centrocampista del Genoa Tomas Rincon, che avrebbe dovuto rinforzare la mediana della squadra di Spalletti. Un calciatore che in patria, nel suo Venezuela, è amato soprattutto per la sua grinta, la sua determinazione e la capacità di aggredire gli avversari. Prima del Genoa, sono state tante le esperienze calcistiche di questo interessante centrocampista. Dalle giovanili del Maracaibo fino alle 100 presenze raggiunte in Germania con l’Amburgo dal 2009 al 2014, il suo soprannome è stato “El General”. Un nomignolo curioso dato dai giornalisti perché in campo è solito sbracciarsi continuamente per dare ordini o indicazioni ai compagni di squadra. Un atteggiamento, un modo di fare o un abitudine da vero leader proprio come lo era in campo l’attuale allenatore del Pisa e campione del mondo con l’Italia, Gennaro Gattuso, molto ammirato dallo stesso Rincon.
Un argentino ‘sottile' come uno spaghetto
Angel Di Maria, oggi fenomeno del Paris Saint Germain campione di Francia, è uno dei cosiddetti “4 fantasticos” dell’Albiceleste di Alejandro Sabella. Lo "spaghetto" nel destino. In fondo anche lo storico numero di maglia del talentuoso fantasista dei parigini, il 7, ricorda da vicino il sostantivo che ha dato origine al soprannome del fuoriclasse ex Real Madrid e Manchester United, ovvero “Fideo”. In verità, se Higuain ha dovuto accettare un soprannome dovuto alle dimensioni del naso del padre (da “Pipa” a “Pipita” di Gonzalo), pure con Angel ci si sarebbe potuti divertire tanto, e invece la stampa argentina ha preferito concentrarsi sull’esile fisico di Di Maria, simile appunto a uno spaghetto. Da qui l’affettuoso soprannome amato dai fans, e negli anni, prima rifiutato e poi solo successivamente accettato anche dallo stesso giocatore.