Le 5 regole del calcio più assurde, si può anche segnare con le mani
Proteste, insulti, favoritismi o poca personalità. Quante ne abbiamo sentite dire agli arbitri di tutto il mondo? Tantissime. E se provassimo a pensare che nel calcio esistano davvero delle regole assurde che fortunatamente non si verificano quasi mai in una partita qualunque, cosa accadrebbe? Ecco quindi le 5 regole del calcio mai sentite o più strane.
Un'esultanza da ‘rosso'
Ci spieghiamo. E’ una delle cose più viste in tutti i campionati del mondo. Esultare dopo un gol togliendosi la maglietta per esporre magari una dedica, è senza ombra di dubbio sanzionabile con un cartellino giallo. Ma se questo gol dovesse poi essere annullato? E’ capitato infatti che l’arbitro dopo aver convalidato un gol poi l’abbia annullato dopo essersi consultato con l’assistente di linea. Ma se in quel momento il calciatore che ha siglato quel gol avesse esultato togliendosi la maglietta e andando poi a protestare con l’arbitro per quel gol annullato, può essere espulso per doppia ammonizione per aver commesso due infrazioni. E’ proprio il caso di dirlo: “cornuto e mazziato”.
La regola del “lancio del parastinchi”
Mettiamo il caso di trovarci nei minuti di recupero di una gara fra squadra A e squadra B. La gara, ferma sull’1-1, è stata contrassegnata da ben due espulsioni della squadra B che in 9 sta cercando di evitare in tutti i modi di prendere gol. Dopo un contropiede, l’attaccante della squadra A tira debolmente in porta, supera il portiere, ma proprio nel momento in cui la palla sta varcando la porta, un parastinchi si frappone fra la linea e la sfera evitando che entri in rete. In questo caso l’arbitro, sarà costretto ad assegnare il cartellino rosso per il calciatore che ha lanciato il parastinchi e il rigore per la squadra A.
Chi lo dice che non si può segnare di mano?
Notoriamente, per giocare a calcio, come impongono i nostri avi, è “uso comune” adoperare i piedi. Ma non è sempre così. Si, perché un gol si può fare di piede, di testa, di spalla, di petto o con qualunque altra parte del corpo, basta che non sia con le mani. Ma non è sempre così. Perché se è vero che non vale il gol da una rimessa laterale con le mani, vale invece se il portiere di una determinata squadra, nel tentativo di rinviare la palla con le mani, dalla propria area di rigore, volesse pescare un compagno di squadra. Mettiamo caso che quella palla lanciata con le mani non la tocchi nessuno e neanche il portiere avversario, finendo in porta. Il gol verrebbe convalidato dall’arbitro. Immaginiamo anche una possibile reazione dei tifosi.
Il lancio della monetina per i calci di rigore
Avete presente quando siamo al termine di una gara valida per il passaggio del turno in un campionato europeo, mondiale, o anche in Champions ed Europa League. Bene, dopo la parità assoluta nei 90 minuti regolamentari, e nei supplementari, si andrà ai calci di rigore. L’arbitro fa avvicinare a sé i due capitani per il sorteggio. Ma in realtà di che sorteggio si tratta? Non quello relativo alla scelta della porta dove calciare, ma semplicemente quale per capire quale delle due squadre lo tirerà il primo rigore. La porta la sceglie sempre l’arbitro.
E se il raccattapalle partecipasse all’azione?
Tutto è possibile nel calcio si sa. Anche che un raccattapalle, solitamente appostato alle spalle della porta, tifoso magari di una delle due squadre, possa prendere parte e diventare protagonista della gara nel vero senso della parola. Immaginate se la palla calciata dalla squadra avversaria superasse il portiere e stesse per finire in rete e uno dei raccattapalle si lanciasse per prenderla, cosa accadrebbe? Nulla di più frustrante per la squadra che si è vista “negare” il gol, che la ripresa del gioco per la rimessa dal fondo. L’arbitro non può infatti decretare il gol, al massimo i calciatori interessati possono dannarsi con l’eroico raccattapalle.