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Le 5 fughe più famose di top player brasiliani per il Carnevale di Rio

I brasiliani farebbero davvero di tutto pur di assistere ai coloratissimi festeggiamenti per il Carnevale di Rio. Fughe che hanno segnato la storia di questa ricorrenza, come quella di Edmundo, che aveva addirittura inserito una specifica clausola all’interno del suo contratto. Curioso e divertente anche l’aneddoto che vide protagonista mister 1000 gol in carriera: Romario.
A cura di Fabrizio Rinelli
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=rmai ci siamo, domani è il giorno di Carnevale e alcuni allenatori, dirigenti e presidenti, già fanno gli scongiuri affinchè nessun calciatore brasiliano tesserato all’interno della propria squadra tenti l’ormai nota “grande fuga”. Grande fuga o “diritto di fuga”, sono ovviamente riferite alle gesta che hanno compiuto in passato alcuni dei più grandi top player al mondo, fuggiti dai ritiri e dagli allenamenti della propria squadra, pur di assistere al meraviglioso spettacolo del Carnevale di Rio, Vediamo e scopriamo quali sono state nella storia le più grandi fughe.

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L’Imperatore del Carnevale

Non c’è assolutamente da sorprendersi se, in questa singolare classifica, troviamo proprio lui, protagonista di tante bravate che hanno costretto tanti club, nonostante la sua immensa classe e la sua incredibile prestanza fisica, a rinunciare al suo talento. Stiamo parlando di Adriano, l’ex bomber dell’Inter, la cui storia fa davvero tanta tristezza vista la sua promettente carriera, finita troppo presto per i tanti problemi dell’Imperatore, soprattutto il vizio dell’alcol. Adriano era letteralmente pazzo per il Carnevale di Rio, è stato addirittura fidanzato con Viviane Castro, ballerina di samba balzata agli onori delle cronache per il vestito di carnevale più succinto della storia. Era infatti coperta solo da 4 cm di stoffa. Anche quando giocava nel Flamengo, l’attaccante ottenne di essere esentato dagli allenamenti per partecipare ai festeggiamenti.

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La leggenda di Romario svelata da Cruijff

"Mister, il mio aereo per Rio parte tra poco". Solo al pensiero che queste parole, Romario, un calciatore capace di realizzare in carriera ben 1000 gol, le abbia potute pronunciate mentre era in campo, durante una gara ufficiale, ha già dell’incredibile. Quando Johan Cruijff allenava il Barcellona, ci fu un episodio curioso e simpatico che caratterizzò l’avventura dell’olandese e quella del campione brasiliano. Fu proprio Cruijff a svelare l’aneddoto su Romario, il quale, chiese al suo allenatore tre giorni di permesso per andare al Carnevale di Rio. L’olandese gli rispose: "Te ne concedo due in più degli altri se domani segni due gol". E fu proprio così, il giorno seguente, l’attaccante scese in campo ed in meno di venti minuti segnò due reti, poi si avvicinò alla panchina e chiese il cambio pronunciando quelle parole. "Non mi restò che mantenere la promessa e lo lasciai andare" raccontò il tecnico olandese.

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Il caso più eclatante: Edmundo

Una clausola che gli permetteva di volare a Rio durante il Carnevale. Era questa la postilla inserita nel contratto di Edmundo. Nella stagione ‘98/’99, O’ Animal, era tesserato con la Fiorentina di Cecchi Gori, che in quel periodo guidava la classifica. Ma una strana coincidenza destabilizzò l’ambiente. Batistuta si infortunò gravemente, proprio in concomitanza con il Carnevale, ma Edmundo non fece una piega, facendo valere l’accordo pattuito con la società e sottoscritto sul suo contratto. Trapattoni provò a convincerlo in tutti i modi a rimanere, addirittura l’ex tecnico della Nazionale azzurra, si presentò in aeroporto per fermarlo. Ma fu tutto inutile, l’attaccante volò a Rio e lo sfottò dei tifosi avversari al grido di “Batistuta all’ospedale, Edmundo al Carnevale”, ai tempi d’oggi, sarebbe stato il più cliccato e il più condiviso di tutti sui social.

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Prima il Carnevale e poi il calcio per Dinho

Sarebbero capaci davvero di tutto i brasiliani pur di non perdersi neanche un minuto dell’incredibile festa del Carnevale di Rio. Anche un campione assoluto degli anni 2000 come Ronaldinho, non ha mai rinunciato alle grandi feste carnevalesche. Addirittura per lui, ci fu anche un riconoscimento, nel 2011, come “Re del ballo rossonero” (colori del Flamengo), essendo stato protagonista indiscusso del Carnevale, dopo aver ballato e cantato con 30 mila simpatizzanti scatenati per le strade di Rio. Un amore per il Carnevale che era a dir poco incredibile per Dinho che però gli costò caro quando giocava con l’Atletico Mineiro, dove fu costretto a pagare una bella multa per essersi presentato in ritardo agli allenamenti dopo aver fatto le ore piccole a Salvador Bahia. Quando era ancora alla ricerca di una squadra, tempo fa, disse: “Trovare una nuova squadra? Ci penserò dopo il Carnevale”.

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Anche il “Fenomeno” sempre presente

Nel 2002, Ronaldo, giocava con la maglia dell’Inter di Moratti. Purtroppo di lui, ricordiamo ancora le lacrime per quei tanti infortuni al ginocchio che hanno rallentato la carriera di un campione che avrebbe potuto sicuramente dire ancora la sua e vincere più di quello che è riuscito a vincere. Proprio in quell’annata in neroazzurro, Ronaldo era in Brasile per le cure riabilitative del caso e, in accordo con la società e lo staff tecnico, proprio in vista del Carnevale, decise di prolungare la sua permanenza in patria per festeggiare al meglio a Rio con tutti i suoi amici, Edmundo compreso. L’unico a non essere stato avvisato, fu l’allenatore argentino con cui Ronaldo seguiva un preciso percorso di allenamenti che lo attese invano a Milano.

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