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Lazio, Vlado Petkovic: “Porte chiuse in Europa? La mia squadra non lo merita”

Alla vigilia della sfida contro la Fiorentina, il tecnico della Lazio è tornato sulla chiusura dell’Olimpico in seguito ai cori razzisti e agli striscioni apparsi durante la gara contro il Legia Varsavia.
A cura di Alberto Pucci
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E' un Petkovic stizzito e dispiaciuto quello che si è presentato in sala stampa, per la consueta conferenza pre-gara di campionato. L'allenatore della Lazio non ha, infatti, digerito l'ennesima chiusura dello stadio romano imposta dall'Uefa dopo i problemi nati durante l'utimo match di Europa League contro i polacchi del Legia Varsavia. Prima di analizzare l'imminente match contro i viola ("Contro la Fiorentina voglio di più dai miei giocatori"), il tecnico bosniaco ha commentato la decisione di chiudere le porte dello stadio per la prossima partita di Europa League: "Difficile commentare di nuovo queste cose – ha detto mister "Petko" – Ci dispiace perché la nostra squadra non merita questo trattamento e queste penalizzazioni. Spero nel ricorso e nell'ottenere una partita di calcio". Una brutta botta per i colori biancocelesti e per tutta quella parte di tifoseria assolutamente incolpevole. Se l'Uefa confermerà la "punizione", il club laziale si troverà a giocare senza tifosi nella gara contro l'Apollon Limassol: episodio già successo nella scorsa stagione europea, quando l'Olimpico venne chiuso (per gli stessi motivi) per le gare con Stoccarda e Fenerbahce. Una sentenza che ha mandato su tutte le furie il "vulcanico" presidente Lotito che, ai microfoni di Messaggero Tv, si è espresso con toni decisi: "Uno scandalo, così non si può andare avanti. Paghiamo per colpa di pochi e non è giusto. Anche quest’anno ci hanno messo nel mirino, faremo ricorso".

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