Lazio vs Roma: Mendieta vs Barusso, De La Pena vs Adriano. Il derby dei bidoni
Il mercato si sa nel calcio è uno di quegli elementi che possono cambiarti il volto di una squadra. Una risorsa preziosa che va sfruttata al meglio e con grande attenzione. Come in tutti gli ambiti della vita così come nel football accade poi di prendere più di una cantonata nella spasmodica ricerca del talento, dell'affare. Una situazione che si è verificata spesso e che è capitata anche alle protagoniste di questa domenica calcistica italiana: Lazio e Roma. In attesa della partitissima vediamo quali bidoni hanno giocato per entrambe e come si schiererebbero sul terreno di gioco in un teorico derby dei flop capitolini.
Carrizo e i suoi fratelli: i bidoni della difesa
Per i biancocelesti, troveremmo in campo l’attuale secondo portiere dell’Inter Carrizo. E sì perché l’argentino, arrivato alla Lazio come erede del mito Peruzzi, non riuscirà, malgrado i 7,5 milioni di euro spesi, a convincere tifosi e società finendo per far spazio al più giovane e attento Muslera. In difesa, in una linea a 3, il difensore iberico Oscar Lopez ex Barcellona che, nel 2004, collezionò solo 14 presenze, al centro lo scapigliato Juan Pablo Sorin (6 partite per lui in biancoceleste) e Matias Lequi (ex Atletico Madrid e solo 6 apparizioni con la Lazio).
De la Pena e Mendieta, che spreco in mediana
Sulla linea mediana, rigorosamente a 5, sulle fasce troveremmo Manfredini sulla sinistra e Mendieta sulla destra. Il primo, nonostante le ottime prestazioni con il Chievo dei miracoli, non arriverà a replicare il proprio rendimento in campo. Il secondo, pur pagato 43 milioni di Euro per strapparlo al Valencia con 8 milioni di ingaggio annuo per cinque stagioni, non riuscirà mai nemmeno lontanamente a ricordare quel calciatore che condusse, per due volte consecutive, la squadra spagnola a due finali consecutive di Champions League. Al centro, l’ex Barcellona De la Pena (30 miliardi per il suo cartellino, 6.5 di ingaggio e solo 15 presenze sul terreno di gioco) ed il tedesco proveniente dallo Stoccarda Hitzlsperger. Sulla trequarti, il brasiliano ex Lione Ederson che, chiamato a fare la differenza nella Lazio di Petkovic non riuscirà, anche a causa di alcuni fastidiosi infortuni, a lasciare il segno all’Olimpico (3 reti in 34 match).
Cissè-Alfaro, l’attacco dei rimpianti
Davanti, invece, il collettivo dei bidoni laziali schiererebbe due grandi flop della storia recente biancoceleste: Cissé e Alfaro. Il primo, acquistato a titolo definitivo con un contratto quadriennale, sembra destinato a fare faville in coppia con Klose. Purtroppo però, dopo la rete all’esordio in campionato a San Siro (segna il momentaneo 0-2 contro il Milan con una splendida torsione di testa) non sarà in grado di replicare le grandi annate con Panathinaikos, Sunderland e Liverpool. Dopo appena sei mesi, durante il mercato invernale, verrà ceduto al Qpr. A chiudere il reparto offensivo, Emiliano Alfaro, soprannominato dai tifosi Alfaruccio, che, chiamato a sostituire proprio il deludente Cissé, finirà, con 0 reti segnate e solo 8 fugaci apparizioni, a far rimpiangere l’attaccante transalpino.
Hurenka, Eleftheropoulos, Abel Xavier: ‘Carneadi' in difesa
I giallorossi scenderebbero, in base alle "forze" a disposizione, con un 4-3-3 con in porta il greco ex anche di Messina e Milan Eleftheropoulos (finito poi alle spalle di Doni e Curci e 0 presenze nella stagione 2005/06). In difesa, sulla destra, l'ossigenato portoghese Abel Xavier arrivato con un contratto a gettone dall'Hannover nel 2005 e che poi scese in campo in solo 3 match in 5 mesi. Al centro della retroguardia, il russo, pagato 10 miliardi delle vecchie lire, Hurenka (7 presenze ed una cessione quasi immediata alla Real Saragozza), di fianco a lui, lo spagnolo Cesar Gomez, un ingaggio quadriennale da 1.6 miliardi di lire all’anno solo 3 partite in quasi 5 anni ed il rifiuto di ogni altra destinazione tanto da restare nella capitale anche dopo la scadenza del suo contratto (ha aperto anche una concessionaria d'auto nella Zona Eur). Terzino sinistro, Burdisso, fratello del difensore Nicolas, prelevato dal Rosario Central con solo 2 apparizioni ed una cessione all’Arsenal di Sarandì nel 2011.
Pit, Tomic e Barusso: che flop
A centrocampo, il serbo ex Partizan Belgrado Ivan Tomic (15 partite e 0 gol segnati), il muscolare mediano ghanese Ahmed Barusso (solo 3 presenze per lui e 5 prestiti in giro per l’Italia) ed il rumeno Adrian Pit, estroso esterno offensivo che dopo l’esperienza al Bellinzona steccò clamorosamente in maglia giallorossa (2 partite ed un presto ritorno in patria).
Fabio Junior, Bartelt e Adriano i ‘pacchi' del Sud America
In attacco, forse il più grande bidone della Roma: il brasiliano Fabio Junior. I giallorossi nel 1999 decidono di accaparrarselo dal Cruzeiro sborsando circa 30 miliardi delle vecchie lire. Arriva con la fama del fenomeno, ma finisce la sua esperienza con solo quattro reti in 16 incontri. Al termine della seconda stagione in giallorosso torna in Brasile. Punta centrale, l’argentino ex Lanùs Gustavo Bartlet 13 miliardi per il cartellino, un contratto quadriennale da 1.5 miliardi a stagione ed un grande flop con 13 partite, 0 reti segnate ed un prestito in Inghilterra. A chiudere l’ideale 11 della Roma, l’ex crack carioca Adriano che, dopo essersi ristabilito in patria col Flamengo (19 gol in 30 presenze), venne acquistato nel 2010 dalla Roma con un contratto triennale. Il vecchio imperatore però, non trova continuità e anche a causa della sua dubbia forma fisica, nel 2011 lascia i capitolini dopo la risoluzione consensuale del contratto.
Le Top 11 del derby dei bidoni
Le Top 11 di Lazio e Roma composte dai calciatori che maggiormente hanno lasciato il segno – in negativo – nel corso della storia delle sfide della Capitale
Lazio (3-5-2) Carrizo; Lequi, Lopez, Sorin; Mendieta, De la Pena, Hitslpserger, Ederson, Manfredini; Cissè, Alfaro.
Roma (4-3-3) Eleftheropoulos, Abel Xavier, Hurenka, Cesar Gomez, Burdisso; Tomic, Barusso, Pit; Adriano, Bartelt, Fabio Junior.