Lazio-Milan 3-1: rossoneri all’Inferno, l’aquila vola al terzo posto (foto/video)
E' crisi rossonera, certificata da una Lazio che rimonta e vince, rilanciandosi al terzo posto e facendo sprofondare i milanisti – al momento – a -8 dalla Zona Champions League. Un abisso in cui il Diavolo non ha la forza di rialzarsi: il risultato del campo lo evidenzia con un 3-1 perentorio e che non ammette repliche. Gli uomini di Inzaghi navigano a vista per 90 minuti senza mai cambiare ritmo senza mai provare un po' di pressing, senza mai cercare l'affondo decisivo e nei minuti finali perdono anche la testa con Mexes che si fa espellere per rissa su Mauri. E se si pensa che proprio loro erano riusciti ad andare a segno con il solito Menez al 3′ minuto, si può capire quanta poca consistenza abbia questa squadra. Superpippo insiste con il ‘finto nueve' e a giochi fatti avrà anche ragione perché se l'inserimento di Cerci e Pazzini può portare a questi esiti (nulli) è meglio lasciarli fuori dal campo. Terza sconfitta nelle ultime 4 partite, un rovinoso crollo che non sembra conoscere freno. Davanti una Lazio ordinata che merita il successo per non essersi mai scomposta e aver imposto il proprio gioco dal primo all'ultimo minuto trovando in Klose l'uomo in più della serata con l'assist per Parolo (autore di una doppietta) e poi con il gol personale. Giusto così, la Lazio di nuovo in Paradiso. Il Milan sempre più all'Inferno.
Primo tempo: ci pensa Menez
Cerci e Djordjevic in panchina. Missione terzo posto per il Milan di Inzaghi che a Roma contro la Lazio si gioca il match-point per accorciare una classifica allungatasi improvvisamente dopo lo scivolone interno contro l'Atalanta. I rossoneri si presentano all'Olimpico ancora una volta senza punte di ruolo con Pazzini in panchina dove ritrova ancora Alessio Cerci in tuta, mentre il tridente d'attacco è formato dai soliti Bonaventura-Menez-El Shaarawy. Per Pioli, invece, nessun cambio particolare se non la scelta di partire con Miro Klose dal primo minuto insieme al solito Candreva e a capitan Mauri con Djordjevic ad aspettare tempi migliori.
Menez brucia Marchetti. Pronti via, però, la doccia fredda la fanno i laziali che al 3′ minuto di gioco si ritrovano sotto di un gol grazie alla fuga in solitario di Menez che a tu per tu con Marchetti non sbaglia il diagonale infilando la rete del vantaggio. Gara in discesa, almeno sulla carta ma non in campo per il Milan che si complica la vita affrontando il match con il solito modulo difesa-contropiede, rinunciando al pressing e al possesso di palla. Ne approfitta così la Lazio a d alzare il proprio baricentro.
Super Diego Lopez. I padroni di casa faticano a carburare ma quando lo fanno i rossoneri sono in evidente difficoltà in fase difensiva dove si affollano davanti a Diego Lopez che si deve inventare alcune parate da primo della classe su Klose e Candreva tenendo a galla un Milan brutto e limitato nelle scelte tattiche. Però la linea davanti alla propria area di rigore regge con i padroni di casa che impattano senza trovare mai l'affondo importante.
La Lazio chiede il rigore. Così i rossoneri provano a tratti anche a gestire il match ma senza mai proporsi. Al 41′ l'episodio che potrebbe cambiare la gara con il contatto in area di rigore Mauri-Mexes col francese che trattiene per la maglia il capitano laziale che cade a terra chiedendo il penalty. Non per Mazzoleni che lascia proseguire e manda le squadre negli spogliatoi sul risultato di 1-0 per il Milan.
Secondo tempo: doppio Parolo e Klose
Uno-due da ko. La Lazio parte col piede giusto nel secondo tempo e riesce subito nell'intento del pareggio alla prima occasione: al 2′ minuto di gioco Klose fugge sulla destra e crossa a centroarea dove trova un perfetto Parolo che di prima intenzione al volo infila Diego Lopez per l'1-1 più che meritato. Non c'è tempo per riprendersi che arriva il ko per i rossoneri: al 50′ Montolivo sbaglia il retropassaggio per Mexes che si fa infilare in velocità ancora da Klose che supera Diego Lopez sul primo palo ribaltando il risultato.
Zero Milan. Il Milan non riesce a scrollarsi di dosso il torpore e manca il cambio di passo per provare a ritornare in partita. Inzaghi cambia anche assetto con Pazzini e Cerci in campo per dare più spinta offensiva e provare ad alzare il baricentro ma il risultato non c'è, il gioco non cambia e la mentalità difensiva neppure. Marchetti non compie alcun intervento importante, entrando nei taccuini solo per una pedata di Menez al capo che lo lascia a terra per qualche minuto.
Tris finale. Così, com'è giusto che sia, anche la ripresa è laziale. Il Milan non c'è, Inzaghi è una statua di sale in panchina vedendo l'inerzia dei suoi giocatori in campo in balia degli avversari che all'80' chiudono il match ancora una volta con Parolo che sigla una doppietta personale con un tapin da centro area che supera per la terza volta Diego Lopez. Un gol importantissimo che lancia i capitolini al terzo posto mentre il Milan sprofonda in classifica dopo averlo fatto in campo anche grazie alla follia di Mexes che a tempo scaduto accenna ad una serie di rezioni nei confronti di Mauri venendo direttamente espulso da Mazzoleni.