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Lazio, Mauri: “Mai scommesso, voglio tornare a giocare”

Fermo da cinque mesi, il capitano biancoceleste torna sullo scandalo scommesse, sulla sua squalifica e rivendica il desiderio di tornare presto in campo.
A cura di Alberto Pucci
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Non sarà un Natale particolarmente felice per Stefano Mauri. Appiedato dalla Corte di Giustizia della Figc, in merito all'omessa denuncia di presunta combine nelle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, il capitano biancoceleste si è sfogato davanti alle telecamere di Sky Sport. Con la sua squadra in difficoltà, la voglia di mettersi gli scarpini e scendere in campo a dare una mano è irrefrenabile: "Sono due anni che va avanti questa storia. Speriamo finisca presto, voglio tornare a giocare il prima possibile". Il centrocampista della Lazio dovrà, però, mordere il freno ancora per molto tempo. Un'attesa che rischia di far perdere la pazienza al laziale: "Sono ancora in attesa di un giudizio e da 5 mesi non posso giocare – aggiunge Mauri – e dopo due anni non c'è una prova contro di me. Dalla procura di Cremona sono sempre stato dipinto come Al Capone, come un gangster, e ancora continuano a dipingermi così e non so per quale motivo". Uno sfogo duro, quello del giocatore, che prova a scagionarsi e a difendersi dalle ingenuità commesse: "Io scommetto? No, assolutamente no, solo su basket e tennis – ammette Mauri – Tornando indietro non rifarei tante piccole cose: ad esempio non prenderei mai la scheda telefonica. So di non aver fatto niente di male. Non sono andato contro le regole di questo sport".

 

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