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Lazio, Lotito vuole la squadra in campo: così prepara gli allenamenti in sicurezza

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è uno dei più determinati a riprendere gli allenamenti e l’attività agonistica. L’Assocalciatori s’è detta contraria, in Lega Calcio non c’è una linea comune e prevale la prudenza anche rispetto agli ultimi episodi di contagi da Covid-19 e alla situazione nel Paese.
A cura di Maurizio De Santis
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Claudio Lotito è il più determinato dei presidenti di Serie A affinché l'attività sportiva riprenda e si torni in campo. Quando? Quanto prima possibile, anche a maggio (come individuato dalla stessa Lega e dalla Federazione) per condurre a termine la stagione. Una posizione, quella del presidente della Lazio, che ha suscitato le critiche di Massimo Cellino ("vuole lo scudetto, lo prenda… la vita viene prima di tutto") e di Urbano Cairo ("ci sono alcuni che vogliono fare i furbetti…").

Il patron dei biancocelesti è convinto che, pur rispettando il protocollo e mettendo in atto le necessarie precauzioni, la squadra possa tornare ad allenarsi nonostante l'emergenza sanitaria per la diffusione del Coronavirus e il rischio di contagi resti altissimo anche tra i calciatori. Le ultime notizie al riguardo hanno portato a 14 in serie A il numero dei giocatori infetti dal morbo Covid-19 ma per il massimo dirigente capitolino un sistema "sicuro" c'è (come raccontato dalla Gazzetta dello Sport) ed è convinto che si articoli essenzialmente su tre momenti.

  • Prevedere solo sedute atletiche evitando "assembramenti" ma piccoli gruppi composti da 2 massimo 3 calciatori che si allenerebbero su campi differenti in orari diversi, sfruttando così la totalità delle strutture a disposizione a Formello.
  • Fare in modo che l'utilizzo degli spogliatoi sia separato e sia centellinato in relazione al numero dei calciatori e alla stessa tabella oraria di lavoro.
  • Misurare la temperatura corporea ed effettuare tamponi su tutti calciatori così da avere sempre sotto controllo le loro condizioni di salute.

Tutto deciso? Al netto della volontà del presidente di far sì che gli allenamento riprendano il 25 marzo (e non il 23 come inizialmente ipotizzato), il piano pensato dalla Lazio non è scattato ancora ufficialmente: sia perché serve studiare bene tutte le misure necessarie per garantire l'effettiva sicurezza della rosa sia perché, come ribadito più volte, l'Assocalciatori è contraria alla ripresa delle attività in questa fase sia perché in Lega Calcio l'obiettivo è che prevalga una linea comune.

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