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Lazio, Lotito risponde alla contestazione: “A fine anno tireremo le somme…”

“il tifoso deve fare il tifoso” dice il patron dei capitolini finito sotto processo per un calciomercato quasi inesistente e che ha visto lo sciopero degli ultrà nei primi 15 minuti di Lazio-Chievo.
A cura di Alessio Pediglieri
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A guardare i risultati non si capisce perchè i tifosi dovrebbero avercela su con il patron Claudio Lotito. La squadra segna, vince e diverte. E' reduce dalla straordinaria vittoria di Coppa Italia conquistata ai danni dell'odiata Roma ed è pronta a ripetersi anche in Europa League. Eppure, c'è chi non è soddisfatto. Soprattutto da un punto di vista del mercato dove i capitolini non hanno fatto alcun colpo grosso in estate entrando nel vortice del malumore del tifo. Insulti, minacce, striscioni. Ma il presidente non sembra poterne più e contrattacca come suo solito: "Sono solo in pochi a contestare. Ma non ci sto: a fine anno faremo i conti".

Lazio alla pari di Juve, Milan, Inter tranne che nel fatturato – Una minaccia? No, semplicemente una constatazione. Dal punto di vista del presidente e delle casse societarie, l'ultima sessione di mercato ha visto la Lazio ferma al palo soprattutto per interferenze esterne (i biancocelesti avevano praticamente preso sia Quagliarella che Yilmaz, poi sfumati all'ultimo giorno). Non per incapacità propria. Anzi, i risultati attuali dimostrano che grazie all'abilità imprenditoriale, una attenta gestione delle risorse e tanta professionalità, la squadra p comunque competitiva e lotta alla pari delle altre che spendono molto più della Lazio. Ma raccolgono a volte anche meno. "Il tifoso deve fare il tifoso, andare allo stadio e sostenere la squadra. Poi, a fine stagione, se le cose vanno male, hanno il diritto di criticare, ma farlo preventivamente non ha senso. Noi ci confrontiamo con squadre come Inter, Milan o Juventus che fatturano molto più di noi: quello che riusciamo a fare lo facciamo grazie alla nostra capacità gestionale. In più pago 6 milioni l'anno allo Stato per colpe non mie…"

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