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Lazio-Juve, Immobile e Dybala show. Higuain un fantasma. Inzaghi scopre Luis Alberto

La sconfitta in Supercoppa, ha mostrato la condizione fisica precaria di diversi giocatori della Juventus come Higuain e Cuadrado. Nella Lazio ottima la partita di Milinkovic-Savic ma soprattutto di Luis Alberto, autentico asso nella manica di Simone Inzaghi. Immobile e Dybala subito in gran forma con una doppietta.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato. La Lazio si aggiudica la Supercoppa Italiana e batte la Juventus per 3-2. Le reti di Immobile e Murgia hanno fatto tornare il sorriso a Simone Inzaghi che in questi giorni aveva davvero bisogno di un successo per ritrovare nuovamente fiducia nella squadra dopo il caso Keita. Grande protagonista è stato proprio il bomber campano, decisivo con la sua doppietta e il ragazzino entrato dalla panchina. All’Olimpico Simone Inzaghi, dopo aver lasciato a casa Keita per scelta tecnica (a giorni potrebbe esserci il suo trasferimento proprio alla Juventus), ha deciso di puntare su Luis Alberto dal primo minuto.

In campo dall’inizio per la Lazio anche l’altro Lucas, chiamato a sostituire Biglia, ovvero il brasiliano Leiva arrivato dal Liverpool. Il centrocampista ha mostrato a sprazzi la sua classe, l’esperienza e la determinazione che l’hanno sempre contraddistinto in Inghilterra anche se deve ancora ritrovare la forma migliore. Allegri invece ha voluto subito puntare sul suo “usato sicuro”, lasciando in panchina i nuovi acquisti e affidandosi praticamente al gruppo dello scorso anno con il solo Benatia a prendere il posto di Bonucci al centro della difesa a 4, al fianco di Chiellini, con Barzagli terzino destro. Ma oltre al grande protagonista Immobile e a Dybala che ha tentato di riaprire il match con una doppietta, andiamo a vedere quali sono stati i top e i flop, sia per la Lazio che per la Juventus, di questa Supercoppa Italiana.

I top di Lazio e Juventus

Il vero colpo di mercato è Luis Alberto

In punta di piedi, quasi in silenzio e con la voglia di chi vuole dimostrare tutto il suo valore in una partita fondamentale per la stagione della Lazio. Luis Alberto, oggetto del mistero del mercato biancoceleste dello scorso anno, potrebbe essere, paradossalmente, il grande acquisto di questa stagione del club di Lotito. Forza, dinamismo e grande sacrificio hanno contrassegnato la prestazione dello spagnolo che, nell’inedita posizione di interno del centrocampo a cinque, è stato chiamato a svolgere un ruolo di copertura, ma soprattutto di creare imprevedibilità nelle azioni d’attacco laziali. I suoi inserimenti hanno mandato in tilt la difesa bianconera, forse spiazzata dai suoi movimenti.

Ultimo ad arrendersi Alex Sandro

Neanche il tempo di sincronizzare gli orologi che la Juventus ha subito la prima vera occasione della partita. Protagonista? Il brasiliano Alex Sandro che con un cross forte e teso ha servito sui piedi di Cuadrado l’assist per il possibile vantaggio juventino sventato solo da un incredibile intervento di Strakosha. L’ex Porto è stata però bravo a creare superiorità numerica nella zona di campo occupata dalla Lazio. Bravo negli inserimenti e intelligente e rapido nel leggere prima le intenzioni dei calciatori biancocelesti. Inizialmente Allegri l’ha tenuto largo lasciando la difesa a 3 con Benatia al centro e Barzagli e Chiellini ai suoi lati. Una soluzione che però è durata poco visti i continui e asfissianti attacchi della Lazio che hanno costretto il brasiliano a ritornare sulla linea dei difensori. E nonostante questo, Alex Sandro è stato comunque chiamato a partecipare in maniera attiva alle varie azioni di contropiede della Juventus procurandosi anche il rigore del momentaneo 2-2. Buona nella Juventus anche la prova di Douglas Costa che, una volta entrato in campo al posto di Cuadrado, ha davvero dato una scossa importante alla manovra offensiva dei bianconeri rendendosi spesso pericoloso.

Milinkovic-Savic, che intuizione!

Una vera e propria spina nel fianco della difesa juventina. Dopo un inizio stentato, Milinkovic ha deciso di prendersi la scena e trasformare la sua gara. Sua l’illuminazione vincente per il vantaggio dei biancocelesti. Il serbo ha infatti imbeccato Immobile in maniera perfetta solo davanti a Buffon che ha poi ha atterrato l’ex Toro causando il calcio di rigore realizzato poi dal bomber campano.

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Lo stesso Milinkovic protagonista anche dopo pochi minuti, smarcando con una magia Basta che solo davanti a Buffon ha però sprecato il gol del possibile 2-0. Sarà lui il vero “erede” in campo di Keita? La soluzione tattica sembrerebbe, ad oggi, dare ragione a Simone Inzaghi.

Immobile non fa sconti

Ha saputo dettare il passaggio a Milinkovic-Savic in occasione del vantaggio della Lazio e ha fatto reparto da solo riuscendo a guadagnarsi spesso falli importanti che hanno fatto rifiatare i suoi compagni. Immobile non ha fatto sconti questa sera riscattando al meglio la brutta gara giocata nella finale di Coppa Italia proprio contro i bianconeri. Il gol su calcio di rigore, è frutto di un’interpretazione di gara perfetta da parte del bomber napoletano.

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Ha capito di poter sfruttare al meglio le soluzioni in appoggio di Milinkovic-Savic e Luis Alberto creandosi spazi importanti nella difesa juventina spesso sorpresa dalla sua libertà di movimento. Il gol del 2-0 poi, è un autentico capolavoro che si è creato tutto da solo, smarcandosi di testa, in anticipo, su Benatia e Barzagli su un perfetto cross di Parolo.

Dybala da vero numero 10

Dybala ha provato qualche spunto importante che non hanno mai provocato particolari pericoli ai biancocelesti soprattutto nella prima frazione.

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Salvo poi riaccendere la gara nel finale con un gol su punizione spettacolare al 84’ che ha portato la Juventus sul momentaneo 2-1 prima di ripetersi poi al 90’ con il gol dell’illusorio 2-2. La “Joya” ha battezzato al meglio la sua prima con il numero 10 sulle spalle.

I flop della Supercoppa Italiana

Lulic unica nota dolente per la Lazio

Appena ammonito, nella seconda frazione, ha provato un’entrata killer su Douglas Costa che sicuramente avrebbe costretto l’arbitro ad estrarre il cartellino rosso. La prestazione di Lulic è stata perfetta fino al 2-0, ma quando poi la Juventus ha cominciato a spingere a caccia del gol della speranza, sono emersi tutti i limiti tecnici e tattici del bosniaco.

Sicuramente una delle poche note negative nello scacchiere tattico di Simone Inzaghi costretto poi a sostituirlo con Marusic ad un quarto d’ora dal termine della gara dove lo stesso Lulic ha poi continuato ad inveire nervosamente contro il quarto uomo.

Pjanic e Khedira: che disastro

Avrebbe dovuto giocare Marchisio al posto di uno dei due. E forse l’avrebbe meritato vista la prestazione in campo di Pjanic e Khedira. Il tedesco, apparso fuori forma e con poca velocità di pensiero, ha spesso perso palla in mezzo al campo dando inizio a pericolose avanzate offensive della Lazio. Sicuramente fa strano vedere uno dei pilastri dei successi degli ultimi due anni della Juventus, così in difficoltà in una serata così importante per i bianconeri.

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Non ha fatto meglio il bosniaco che è stato più volte impreciso nel servire i compagni anche con semplici passaggi corti. Poco concentrato e poco lucido, non è stato decisivo neanche sui calci piazzati ( la specialità della casa). Forse il “principino” avrebbe meritato una maglia da titolare visto anche il buon pre-campionato visto fino ad oggi dal centrocampista cresciuto nella Juventus.

Un Cuadrado da incubo

Una serata storta. Forse il prosieguo della notte di Cardiff in cui, entrato dalla panchina per cercare di spezzare il gioco, finì poi per farsi espellere. La partita di Cuadrado vista stasera lascia pochi sorrisi ad Allegri, costretto poi a sostituirlo con Douglas Costa. In affanno, nervoso e spesso fuori posizione, il colombiano sembra ancora in ritardo di condizione e poco lucido quando c’è da costruire gioco in attacco. E dire che ha avuto sui piedi la palla del possibile 1-0 prima di farsi ipnotizzare da Strakosha nel primo tempo. Un numero di palle perse a dir poco incredibile. Spesso ha rallentato l’azione offensiva della Juventus, preoccupandosi solo di fermarsi e girare intorno al pallone con inutili piroette. Sicuramente sognerà ancora questa notte le urla di Allegri spazientito dai suoi errori.

Mandzukic e Higuain mai prevenuti

Mandzukic e Higuain mai visti in campo. Così come per Cuadrado, anche i due uomini d’attacco dei bianconeri, sono sembrati davvero in difficoltà. Sicuramente la difesa della Lazio è stata brava a tenere a bada i due campioni di Allegri, ma vederli letteralmente fermi e statici davanti alla porta di Strakosha, non se lo sarebbe aspettato nessuno. Mandzukic, poi sostituto da Bernardeschi, è stata la brutta copia del calciatore che aveva incredibilmente incantato lo scorso anno sia in campionato che in Europa.

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Pochi palloni recuperati e mai pericoloso sotto porta. Così come Higuain. Il “Pipita” è sembrato forse l’elemento della Juventus più in difficoltà dal punto di vista fisico. Lento e macchinoso non è riuscito neanche a trovare la zampata vincente su una buona palla messa al centro da Douglas Costa, uno dei pochi uomini d’attacco di Allegri a far bene nella nerissima notte di Roma.

Tabellino e voti

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon 5,5; Barzagli 5,5, Benatia 5 (55’ De Sciglio), Chiellini 5,5, Alex Sandro 6; Pjanic 5, Khedira 5; Cuadrado 4,5 (55’ Douglas Costa 6,5), Dybala 7, Mandzukic 5 (71’ Bernardeschi 6); Higuain 5. All. Allegri

LAZIO (3-5-1-1): Strakosha 6,5; Wallace 6, De Vrij 6,5, Radu 6; Basta 5,5 (75’ Marusic), Parolo 7, Lucas Leiva 6,5 (80’ Murgia 8), Luis Alberto 7, Lulic 6,5 (75’ Lukaku 7); Milinkovic 7,5; Immobile 7,5. All. Inzaghi

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