Lazio, il dopo Pioli si chiama Mihajlovic

La Lazio dovrà sfidare la Roma alla ripresa delle ostilità in Serie A e sarà un crocevia importante per il destino di molti. Ma non per Stefano Pioli il cui futuro appare già segnato al di là del risultato che riuscirà a strappare nel derby dell'Olimpico. Per lui, a fine stagione sarà addio ai biancocelesti, per una avventura oramai arrivata ai minimi termini con l'esclusione dall'Europa League avvenuta nel peggiore dei modi. Sulla panchina della Lazio ci sarà dunque un ribaltone e le voci di calciomercato si indirizzano tutte (o quasi) verso Milanello dove c'è un altro allenatore sulla graticola, Sinisa Mihajlovic indicato dai più come successore di Pioli.
Nessuno conferma, nessuno smentisce. Tutti a guardarsi i propri problemi in casa. Che non sono pochi. La Lazio ha rovinato tutto con l'eliminazione maldestra in Europa League, malmenata da uno Sparta Praga tutt'altro che irresistibile che ha passeggiato all'Olimpico imponendosi 3-0 su Candreva e compagni. Che hanno rimediato contestazione e sonori giustificati fischi da parte di una tifoseria oramai stanca di subire umiliazioni in Italia e all'estero.
Una sconfitta che ha chiuso anche ogni possibile futuro laziale per Stefano Pioli, il tecnico che ha provato fino alla fine – fallendo – il rilancio del progetto tecnico di Tare e del presidente Lotito. L'allenatore oramai resterà fino a fine stagione, a meno di un crollo verticale contro la Roma che porterà all'esonero immediato con l'opzione di un traghettatore interno, come Simone Inzaghi. Ma comunque finirà la stagione, per Pioli siamo ai titoli di coda.
Ufficialmente nessuno parla ma radiomercato già vocifera che le intenzioni siano di andare ad ingaggiare Sinisa Mihajlovic, che da calciatore ha anche giocato con la maglia della Lazio lasciando ottimi ricordi nell'ambiente biancocelceste. Il serbo è ai ferri corti con il Milan e con il presidente Silvio Berlusconi che non l'ha mai stimato fino in fondo. Anche le ultime dichiarazioni del tecnico fanno presagire un divorzio oramai scritto, al di là della finale di Coppa Italia con la Juventus. Se perderà, andrà via da sconfitto, se vincerà andrà via da vincitore. Poco cambia.