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Lazio, Correa tra scudetto e Nazionale, ricorda: “Il coronavirus non è uno scherzo”

Joaquin Correa ha parlato della situazione attuale, personale e della Lazio tra coronavirus e una stagione straordinaria. “Vorrei che tutti capissero che non è uno scherzo e si seguissero le regole. La Lazio? Fin qui una stagione epica, faremo di tutto per restare lì fino alla fine per combattere per il titolo”
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche Joaquin Correa non esce di casa, si allena tra le quattro mura amiche e gli unici contatti che ha con l'esterno, al momento, sono i social network. L'attaccante argentino della Lazio trascorre così questo momento di emergenza sanitaria, seguendo le direttive imposte dal Governo e quelle richieste dal proprio club, in attesa di ritornare in campo ad allenarsi prima, a giocare poi.

L'appello per il coronavirus

Ai microfoni di Fox Sports, Correa ha raccontato il momento, difficile e delicato per tutti non solo per gli italiani perché la pandemia è in atto ovunque, anche in Argentina, terra d'origine di Correa: "Non è uno scherzo, la situazione è più che seria. Spero che le persone lo capiscano, si impegnino e rispettino le regole: anch'io sono in isolamento forzato, non è facile ma si fa".

La straordinaria stagione da tricolore

C'è anche lo spazio però di ritornare a parlare di calcio giocato che oramai è fermo dalla prima metà di marzo e che probabilmente potrebbe ripartire dagli inizi di maggio, sempre che le indicazioni sanitarie lo consentano. Uno stop che per la Lazio non ci voleva, dopo che il club capitolino era riuscito ad accarezzare per qualche giorno anche la brezza del primo posto in classifica: "Stiamo vivendo una stagione importante. Abbiamo dato il massimo e lo daremo ancora per rimanere lì, fino alla fine".

Il sogno della nazionale argentina tra Messi e Veron

L'obiettivo è di vincere uno scudetto che manca da vent'anni e per Correa in particolare poter vestire la maglia dell'Argentina, un sogno cullato fin da piccolo che potrebbe trasformarsi in una splendida realtà non appena il sistema ripartirà e si potrà tornare a pensare a campionati e tornei internazionali: "È un sogno che cullo da sempre sperando di imitare i miei miti, come Messi e Maradona. Oppure Juan Sebastian Veron che resta il mio punto di riferimento calcistico per quanto è riuscito a dare per il calcio".

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