Lazio, cori discriminatori ‘coperti’ dal volume della musica (FOTO)
Lazio-Napoli è stata anche la partita dei tifosi capitolini che hanno esposto striscioni a favore degli ultrà laziali fermati a Varsavia negli scontri in occasione della sfida con il Legia d'Europa League, per 90 minuti non hanno incitato la propria squadra inscenando lo sciopero della Curva e alla fine hanno "invitato" i giocatori di Petkovic ad andare da loro per avere spiegazioni sull'ennesima sconfitta. Un film, brutto, già visto fin troppe volte quest'anno in giro per gli stadi italiani. Forse sarebbe il caso di dare un taglio a queste radicate e tristi abitudini invece di alzare il volume della musica allo stadio o minimizzare la corsa dei giocatori in Curva come un naturale "consulto".
L'intervento dello Stato italiano – Lo sciopero era previsto da tempo, organizzato dagli ultrà laziali per sottolineare il loro appoggio ai 22 compagni fermati a Varsavia e in attesa di giudizio per i quali si è mosso anche lo Stato italiano con il Ministro degli Esteri Emma Bonino che è in contatto diretto con l'Ambasciata in Polonia. "Ho chiesto oggi al mio omologo polacco Sikorski chiarimenti su una vicenda che presenta contorni ancora da approfondire pienamente e che vede al momento 22 nostri concittadini detenuti nel carcere di Varsavia. Gli ho anche chiesto di adoperarsi affinchè vengano messi in libertà, anche dietro cauzione, in attesa del processo"

Lo sciopero e la solidarietà ultrà – Ed erano anche organizzati gli striscioni di solidarietà che sono stati esposti in vari punti dello stadio. "Liberate i nostri fratelli" e "Polonia vaff…"sono stati scanditi a metà primo tempo dalla curva Nord dell'Olimpico che ha intonato questi cori in segno di solidarietà ai 22 tifosi ancora in Polonia, canti uniti allo striscione "Senza lacci, senza suole ma con un ideale in fondo al cuore" esposto nel settore dell'impianto capitolino che ospita lo zoccolo duro della tifoseria laziale.
I cori contro i napoletani – E probabilmente erano stati anche pattuiti i cori pre-partita verso i napoletani con il classico noioso "Vesuvio lavali col fuoco" scandito a squarciagola quando Reina e compagni sono apparsi sul terreno dell'Olimpico per il consueto riscaldamento. Una situazione tanto fuori luogo che lo speaker dello stadio per evitare che la Lazio incappasse in una nuova pesante multa e conseguente squalifica ha alzato il volume della musica dagli altoparlanti. Un escamotage che di certo non avrà ingannato gli 007 federali disseminati in tutti gli impianti d'Italia, anche se la controprova arriverà con i verdetti del Giudice Sportivo.

La squadra a rapporto dai tifosi – Evidentemente non soddisfatti, i tifosi laziali hanno dato il peggio di sè anche a fine partita quando hanno ‘richiamato' in Curva i giocatori sconfitti 2-4 dal Napoli per un'ulteriore umiliazione collettiva. Una scena già vista e rivista, ancora con gli stessi protagonisti solo qualche settimana fa. Un ‘consulto' che nessuno ha ostacolato e che è sembrato un atto dovuto da parte della squadra verso gli ultrà che avevo subissato di fischi al 90′ gli uomini di Petkovic e che li avevano salutati con un emblematico "fuori le palle!". Tutte scene di ordinario calcio che dimostrano ancora una volta – se mai ce ne fosse stato bisogno – come sia stato inutile e semplicemente pittoresco l'intermezzo andato in scena ieri pomeriggio allo Jstadium con 12 mila ragazzini riempire gli spalti per una gara di pallone.