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L’Atalanta supera 3-1 la Lazio e vola al quarto posto, Inter a -1. Champions a un passo

L’Atalanta batte 3-1 la Lazio all’Olimpico e si porta al quarto posto in classifica a -1 dall’Inter terza. Un risultato pazzesco al termine di una gara dominata dai bergamaschi nonostante l’iniziale vantaggio dei padroni di casa ad opera di Parolo. Ma prima il pari di Zapata e poi nella ripresa i gol di Castagne e l’autogol di Wallace hanno chiuso la contesa che fa volare la Dea.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Uno spareggio Champions con buona pace delle polemiche che ne hanno caratterizzato la vigilia in quella conferenza stampa di Claudio Ranieri nello scontro a distanza con la Roma per la conquista del quarto posto (o terzo visto il pari a Udine dell’Inter). Lazio-Atalanta è terminata con il punteggio di 3-1 in favore dei bergamaschi in virtù dei gol di Parolo per la Lazio e di Zapata, Castagne e un autogol di Wallace per l’Atalanta. Fin dall’inizio si sono capite le ambizioni dei due allenatori. Da una parte infatti Simone Inzaghi, che non avendo a disposizione gli infortunati Berisha, Lukaku, Milinkovic-Savic e Radu, oltre allo squalificato Lulic, ha rispolverato la classe, la qualità, la tecnica e l’imprevedibilità di Luis Alberto con Caicedo e Immobile davanti nel 3-5-2 di partenza.

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Adattato a sinistra Marusic, mentre Romulo ha occupato il fronte opposto. In porta Strakosha, che nei giorni scorsi aveva accusato un fastidio alla schiena, con Wallace (preferito a Luiz Felipe) e Bastos al fianco di Acerbi in difesa, Lucas Leiva metronomo, rifornito da Parolo. Dall’altra parte non ha recuperato recupera Barrow, così come Toloi. Palomino e Djimsiti in difesa con Masiello. Castagne e Hateboer sugli esterni con De Roon e Freuler a centrocampo. Ilicic è recuperato e ha duettato sulla trequarti con il Papu Gomez, a supporto del riferimento centrale, che è stato il solito Duvan Zapata.

Le scelte di formazione di Simone Inzaghi

Scelte obbligate e anche alcune sorprese nell’11 di partenza proposto da Simone Inzaghi per la sua Lazio in questa sfida fondamentale per un posto in Champions. Forse l’ultima spiaggia per i biancocelesti alla vigilia, che il tecnico ha voluto rendere ostica per gli ospiti con l’inserimento dei muscoli di Wallace in difesa al fianco di Acerbi e Bastos e non Luiz Felipe, ultimamente troppo distratto.

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A centrocampo novità importanti soprattutto sulle fasce dove, vista la squalifica di Lulic, Inzaghi ha dovuto adattare Marusic sulla sinistra con Romulo dirottato a destra. Parolo e Leiva al centro con la novità assoluta di Luis Alberto e non Correa (tenuto in panca come arma da tirare fuori nel momento cruciale della gara) alle spalle di Immobile e Caicedo, giocatore irrinunciabile in questo momento per la Lazio per l’ottimo feeling trovato con il gol che sta tenendo a galla la squadra di Simone Inzaghi.

Gasperini con la solita Atalanta e poche novità

Squadra che vince non si cambia e Gasperini lo sa che per raggiungere il sogno Champions tanto acclamato dai tifosi bergamaschi, c’è da puntare sull’usato sicuro, quello che ha portato la sua Atalanta fino al quarto posto. E allora ecco che il tecnico atalantino, nel rodato 3-4-1-2 di partenza non ha cambiato tantissimo. Oltre a Gollini tra i pali, la novità più importante di formazione, forse l’unica rispetto all’ultima gara di sette giorni fa, riguardala difesa.

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Gasperini ha voluto dare conferme alle prestazioni importanti degli ultimi tempi fatte vedere da Djimsiti, confermato nel terzetto difensivo al fianco di Palomino e Masiello, lasciando Mancini in panchina. Centrocampo con poche novità. Hateboer a destra e Castagne a sinistra che ha vinto il ballottaggio della vigilia con Gosens. Dietro le punte il solito Gomez, sempre molto importante nelle manovre d’attacco con il recuperato Ilicic (in forte dubbio alla vigilia) e Duvan Zapata a fare il fenomeno in chiave gol.

Primo tempo di gol e intensità

Non bellissimo dal punto di vista tecnico ma sicuramente intenso e fisico. Contrasti in ogni zona del campo con l'Atalanta che ha sacrificato molto il centrocampo per provare a fermare sul nascere le inizative offensive della Lazio. Già, perchè dai piedi di Leiva e Parolo, sono sempre partite le azioni più importanti dei biancocelesti, bravi a sfruttare bene anche gli esterni (Marusic e Romulo) sfruttando le loro capacità d'inserimento. Proprio al 3′ infatti è nato ill gol della Lazio.

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Parolo, partito da destra, provando a scodellare una palla al centro dell'area di rigore atalantina, ha sfruttato la sponda, con ottimo lavoro sporco, di Caicedo contrastato da Palomino, insaccando alle spalle di Gollini.

In rosso il numero dei passaggi chiave della Lazio, in blu quelli dell'Atalanta (WhoScored)
In rosso il numero dei passaggi chiave della Lazio, in blu quelli dell'Atalanta (WhoScored)

Ma questo non ha di certo spento l'Atalanta che ha continuato a spingere per vie verticali con Gomez, ago della bilancia degli equilibri della squadra di Gasperini, che ha provato a scuotere un Ilicic forse troppo spento rispetto alle attese. Wallace e Bastos, nonostante la fisicità dei due, erano troppo molli in fase difensiva, a volte macchinosi, e questo ha consentito all'Atalanta di giocare molto in orizzontale sulla retroguardia biancocleste sfruttando al 22′ un disimpegno errato della squadra di casa che ha consentito a Zapata di mettere in rete il gol dell'1-1 che ha chiuso la prima frazione.

Secondo tempo

Nella ripresa Gasperini capisce delle difficoltà difensive, soprattutto dal punto di vista fisico e allora comincia la ripresa con Mancini al posto di Palomino. Dall'altra parte Inzaghi risponde con Correa al posto di Caicedo al 55′. Ma dopo 3′ ecco che Wallace (fischiatissimo dal pubblico biancoceleste) sbagliare il disimpegno e regalare palla a Gomez che in contrpiede, solo davanti a Strakosha, non trovando la spazio di tiro in porta, supera il portiere albanese, mette palla al centro per l'accorrente Castagne che mette in gol il pallone del momentaneo 1-2 in favore dei bergamaschi.

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La Lazio sembra aver subito il colpo, quasi incapace di reagire alla convinzione che l'Atalanta dava l'impressione di vivere in campo. E così, nonostante un timido assalto alla porta di Gollini, sotto la pioggia incessante dell'Olimpico che si è abbattuta su Roma, è ancora l'Atalanta a segnare e di fatto a chiudere la gara.

I tocchi di palla della gara: 726 per la Lazio (in rosso) 622 per l'Atalanta (in blu) (Whoscored)
I tocchi di palla della gara: 726 per la Lazio (in rosso) 622 per l'Atalanta (in blu) (Whoscored)

Sugli sviluppi di un calcio d'angolo al 76′, è stato un autogol di Wallace a definire l'1-3 che ha spianato la strada agli ospiti per la conquista dei 3 punti a una sola lunghezza dall'Inter al terzo posto che adesso trema. La Champions è più che mai realtà mentre è notte fonda per la Lazio che adesso resta appesa a un miracolo.

Il tabellino della gara

Lazio (3-5-2): Strakosha; Wallace, Acerbi, Bastos (78′ Pedro Neto); Rómulo, Parolo, Leiva (78′ Badelj), Luis Alberto, Marusic; Caicedo (55′ Correa), Immobile. All. Simone Inzaghi.
Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Djimsiti, Palomino (46′ Mancini), Masiello; Castagne, Hateboer, Da Roon, Freuler (85′ Pessina); Gomez; Ilicic (64′ Pasalic), Zapata. All. Gasperini.

ARBITRO: Calvarese di Teramo.

MARCATORI: 2'pt Parolo (L), 22'pt Zapata (A), 13'st Castagne (A), 31'st aut. Wallace (A).

NOTE: Ammoniti: Bastos, Caicedo, Leiva, Correa (L); Masiello, Gomez, Mancini (A). Recupero: 2'pt-4'st. Calci d'angolo: 5-2 per l'Atalanta.

Gli schieramenti iniziali in campo delle due squadre (SofaScore)
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