L’Ankaragücü annuncia Alessio Cerci come un mafioso con il video del ‘Padrino’
Alessio Cerci è un nuovo calciatore dell’MKE Ankaragücü, squadra della Superlig turca. L’ex giocatore di Roma, Fiorentina, Torino, Milan, Pisa, Atletico Madrid, Genoa ed Hellas Verona ha trovato una nuova squadra ed è volato in Turchia per provare una nuova esperienza. L’esterno di Velletri, dopo l’esperienza a Verona nella passata stagione, ha deciso di ripartire dalla Superlig ed è stato accolto dal suo nuovo club attraverso con un video curioso sul profilo Twitter ufficiale della squadra di Ankara: Cerci è stato accolto dal suo nuovo club attraverso un video curioso sul profilo Twitter ufficiale che presenta una grafica che richiama quella del Padrino, grande film del 1972 e prima pellicola della trilogia omonima firmata dal regista Francis Ford Coppola e interpretata da Marlon Brando.
Atletico multato per irregolarità nell'acquisto di Cerci
La Commissione Disciplinare della FIFA ha multato l’Atletico Madrid per il trasferimento in Spagna di Cerci nell’estate del 2014: in quella sessione di mercato i colchoneros riuscirono ad assicurarsi l'esterno del Torino superando una nutrita concorrenza ma la sua avventura spagnolo si rivelò più deludente del previsto. L’attaccante italiano infatti, è riuscito a vestire la maglia dell’Atletico in 11 occasioni complessive, condite da un solo goal in Champions League contro il Malmoe, e con due prestiti al Milan e al Genoa prima di essere svincolato nell’estate del 2017.
Quello che sembrava essere solo un acquisto poco azzeccato ha preso le sembianze della befa quando la Commissione Disciplinare della FIFA ha deciso di comminare una multa (con ammonizione) di 52 mila franchi svizzeri, ovvero circa 46 mila euro, all’Atletico perchè reo di aver violato l'articolo 18bis e l'allegato 3 del regolamento sullo statuto e il trasferimento dei giocatori.
Secondo quanto riportato da Marca, tale sanzione sarebbe collegata proprio al trasferimento a Madrid di Cerci: l’esterno italiano sarebbe stato acquistato grazie ad un fondo del Qatar, il quale prelevò metà del cartellino per 7 milioni di euro, stessa somma sborsata dall’Atletico per l’altro 50%. Storie di mercato.