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L’altra vita di Thomas Manfredini, l’ex difensore che si è dato all’ippica

Dopo due gravi infortuni al tendine d’Achille, l’ex difensore di Atalanta,Udinese, Genoa e Bologna ha deciso di chiudere col calcio e dedicarsi alla sua grande passione: i cavalli. Dove sta studiando per diventare un driver professionista: “Al momento il calcio non mi manca. L’Atalanta? Fucina di giovani, ma nelle grandi è più difficile fare la differenza”.
A cura di Alessio Pediglieri
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"Datti all'ippica!". Quante volte i tifosi  – non solo di calcio – lo hanno urlato verso gli atleti rei di non aver corrisposto alle aspettative? Da sempre. Ma c'è un calciatore che quel ‘suggerimento' lo ha preso sul serio, alla lettera e si è dedicato al mondo dei cavalli, intraprendendo la carriera di driver. Si tratta di Thomas Manfredini, ex difensore dell'Atalanta,Udinese, Genoa e Bologna che ha deciso di dedicarsi all'ippica.

Complici anche due infortuni gravi che ne hanno minato la carriera e l'integrità fisica, fatto sta che a 38 anni Manfredini ha deciso di cimentarsi in una nuova avventura sportiva, nell'ippica appunto, dove sta imparando tra redini, tondini  e sulky per provare a fare la differenza anche alla guida degli amici a quattro zampe.

Gli infortuni e la passione per i cavalli. L'ex difensore ha voltato definitivamente pagina e ha spiegato la sua nuova vita,  alla ‘Gazzetta dello Sport', per una passione che adesso è diventata un vero e proprio lavoro professionale: "I due infortuni al tendine di Achille sono totalmente superati, finalmente cammino bene ma non era più il caso di continuare. Oggi sono un driver, la mia grande passione diventata realtà. Tornare in futuro nel calcio? Non chiudo a nulla ma adesso no".

My passion .. ❤️.. #horses #ippica #ippodromodiagnano #trabajando #me

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L'amore per la Dea. Ovviamente, i pensieri vanno all'Atalanta, un club con cui ha stretto durante gli anni di calcio, un rapporto importante. La stessa che da qualche stagione si sta riprendendo un posto da protagonista tra i grandi sia in campionato che in Europa. Un motivo di soddisfazione anche per Manfredini che quell'ambiente conosce benissimo: "I giovani vanno aspettati, da soli non possono cambiare una squadra. Nelle grandi società il margine di errore è minimo, la piazza non perdona. Penso a Gagliardini e Kessié: entrambi, complici i problemi di Inter e Milan negli ultimi anni, hanno incontrato varie difficoltà"

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