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L’Ajax che “licenziò” Allegri è fuori dalla Champions. E de Jong fa una smorfia

L’Ajax retrocede in Europa League. La squadra che nella scorsa edizione della Champions ha incantato l’Europa esce con poca gloria dalla Champions battuta in casa dal Valencia (gol di Rodrigo Moreno). Che n’è stato dei tulipani e del calcio rapido, verticale, talentuoso che mise in ginocchio il Real Madrid e causò il licenziamento di Allegri?
A cura di Maurizio De Santis
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L'Ajax retrocede in Europa League. La squadra che nella scorsa edizione della Champions ha incantato l'Europa esce con poca gloria dalla Champions battuta in casa dal Valencia (gol di Rodrigo Moreno). Che n'è stato dei tulipani e del calcio rapido, verticale, talentuoso che mise in ginocchio il Real Madrid e causò il licenziamento di Allegri? L'immagine di Frenkie De Jong, che ha vinto a San Siro con il Barcellona (a proposito anche l'Inter è retrocessa nella competizione di un dio minore), è emblematica: l'ex dei ‘lancieri' alza lo sguardo verso il tabellone luminoso per leggere i risultati della serata e quando si accorge che gli ex compagni di squadra hanno perso (e sono fuori dagli ottavi di finale) fa una smorfia. È dispiaciuto.

E immagina quali sono le proporzioni della delusione alla ‘Johan Cruijff Arena' di Amsterdam: una serata da incubo per la semifinalista dell'anno scorso, che si arrese alla tripletta segnata da Lucas Moura. L'ultimo gol, quello decisivo, arrivò al 96° e fu una mazzata che piegò in due quella squadra che aveva mostrato (ancora una volta) com'è possibile fare buon calcio e ottenere risultati soddisfacenti investendo sul settore giovanile. Frenkie de Jong, il mediano che ha cervello in zucca e piedi buoni per rilanciare l'azione, e Matthijs de Ligt, il difensore che a 19 anni ha stupito l'Europa (ma non ancora l'Italia): all'Ajax sono mancati anzitutto loro ma è dalla loro cessione che la società ha tratto linfa vitale: 180 milioni di euro.

In fondo quella è casa loro: è lì che sono cresciuti, è da lì che avrebbe spiccato il volo (prima o poi). Perché così funziona secondo il ciclo naturale di una politica che permette al club di rigenerarsi, autofinanziarsi e crescere. È un modello, una scuola, uno stile di vita. È l'Ajax, la società di Cruijff che ha scritto la storia del calcio internazionale senza stravincere (come Real oppure Barça). È il mito della Grande Olanda che si perpetua nel tempo. È come un bellissimo campo di tulipani che sboccia rigoglioso e poi appassisce fino alla prossima fioritura.

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