Lacrime e memoria per le vittime dei terroristi, il Psg vince col Lorient

Ottava vittoria consecutiva, vantaggio sul Lione (secondo e sconfitto a Nizza) che diventa abissale (+13) e soprattutto momenti di alta commozione. Il successo del Paris Saint-Germain ha sì una grande importanza dal punto di vista sportivo ma assume connotazione particolare dopo i fatti che hanno sconvolto la capitale e tutta la Francia. In un'atmosfera ancora pregna di dolore e rabbia, la squadra di Blanc onora il match nel migliore dei modi. L'inizio della sfida è da brividi, quando risuona la Marsigliese (l'inno nazionale) e il pubblico canta all'unisono allora non esistono più bandiere né colori differenti: il Paese si ritrova unito in un lungo abbraccio nel ricordo delle vittime causate dalla follia omicida dei terroristi. Matuidi, che mette la propria firma in calce al tabellino marcatori, contiene l'esultanza in segno di doveroso rispetto dei ragazzi morti: chiude gli occhi, alza il dito verso il cielo e dedica a loro quella rete.

‘Je suis Paris' c'è scritto sulle magliette del Psg che supera il Lorient non senza qualche sofferenza. Il match si sblocca al 26′: Van der Wiel fugge via sulla corsia di destra e spedisce un cross al centro sul quale Ongenda si fionda come un rapace e sigla il vantaggio. L'uno-due è micidiale e questa volta ci mette lo zampino anche Ibrahimovic: è il campione svedese a servire a Matuidi la palla del raddoppio proprio dopo uno scambio con il giovane compagno di squadra. Match in archivio? Non del tutto, perché il Lorient prende coraggio rispetto a un Psg che si limita a controllare l'incontro. La rete che sembra riaprire la partita arriva nel finale (82′): Moukandjo, capocannoniere di Ligue 1 con 10 reti (Ibrahimovic è fermo a quota 9), mette il sigillo sul 2-1. Assalto, forcing finale ma al Lorient non basta. Il Psg resiste, tutta la Francia resiste.