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La Viola rallenta, l’ira dei tifosi: “Della Valle, fateci un regalo. Andate via”

Le sconfitte contro Lazio e Milan hanno spinto la Fiorentina fuori dalla zona Champions e al quarto posto. La contestazione della piazza prende di mira la dirigenza Della Valle. Paulos Sousa: “La società sa di cosa abbiamo bisogno per competere ad alti livelli”
A cura di Maurizio De Santis
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Lo striscione dei tifosi Viola contro la dirigenza Della Valle
Lo striscione dei tifosi Viola contro la dirigenza Della Valle

Due sconfitte consecutive – in casa contro la Lazio e a San Siro contro il Milan -, cinque gol subiti e appena uno all'attivo. La Fiorentina perde terreno, scivola in quarta posizione (-6 da Napoli capolista), viene sorpassata dalla Juventus (adesso seconda) e viene catapultata fuori dalla zona Champions. Un disastro compiuto in centottanta minuti. Un doppio stop che ha scatenato la rabbia della tifoseria: al Franchi in diecimila accolsero la squadra alla ripresa del torneo dopo la pausa natalizia, accadeva quindici giorni fa ma qualcosa è cambiato da allora. Complice il calo di rendimento di Kalinic (il croato aveva trascinato la squadra coi suoi gol) e qualche errore di troppo i toscani hanno perso contatto dalla vetta.

Nel mirino della contestazione è finita la dirigenza che, in pieno calciomercato, è il bersaglio dei sostenitori convinti che i mancati investimenti nell'estate scorsa abbiano limitato il potenziale della Fiorentina che piace per il gioco, entusiasma ma non riesce a fare il salto di qualità. "2002…2016… Ormai il nome ve lo siete fatto, la pubblicità pure visto che era questo il vostro progetto, ora fateci anche il famoso regalo, andatevene!!! I clienti". E' questo il testo dello striscione che i tifosi più accesi della Viola hanno appeso alla cancellata d'ingresso della tribuna centrale dello stadio "Franchi": destinataria del messaggio è la Famiglia Della Valle, le cui scelte (almeno finora) si rivelate sì positive ma non abbastanza per puntare al vertice. "La società sa di cosa abbiamo bisogno per competere ad alti livelli", ha ammesso Paulo Sousa nell'immediato dopo gara contro il Milan. Le parole dell'allenatore portoghese trovano eco nella protesta della tifoseria che contesta politica societaria e scelte in sede di trattative.

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