La Top 5 delle squadre più odiate dai tifosi
A volte, un colore di maglia sbagliato, una dichiarazione troppo diretta o anche il modus operandi adottato dalla società, possono essere importanti per l’appeal di una squadra nei confronti degli amanti del calcio. Ecco perché esistono diverse squadre in Europa e nel mondo, che possono essere annoverate nella classifica delle più “odiate” dai tifosi per svariati motivi. Ecco quali sono.
Sorpresa in Germania ma odiata dai tifosi
In Bundesliga si sa, ogni anno, è sempre uno stradominio del Bayern Monaco. La Germania però, così come successo in Inghilterra con il Leicester e tutt’oggi in Italia con l’Atalanta, sta vedendo crescere sempre più una delle autentiche rivelazioni di questa prima parte di stagione: il Lipsia. Sembrerà strano infatti, ma la squadra di bomber Werner e del difensore greco Papadopoulus, è diventata solo di recente la squadra più odiata in Germania, soprattutto da quando è stata comprata dalla Red Bull, l'azienda austriaca produttrice della famosa bevanda energetica che possiede squadre di calcio anche in Austria, in Brasile e negli Stati Uniti. Spesso, i tifosi avversari infatti espongono striscioni che contestano il modo in cui la Red Bull gestisce le proprie squadre di calcio, cambiando nome, colori sociali e simbolo e privandole della loro identità. Una sorta di dittatura.
Cellino e il Leeds, accoppiata “vincente”
In Inghilterra si sa, sono sempre molto diretti e schietti in fatto di giudizi su squadre e calciatori. E non sono da meno neanche le considerazioni su una delle squadre più odiate dal pubblico: il Leeds United. Una delle squadre che ha vissuto il periodo più vincente della sua storia tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta, è nota anche per uno stile di gioco aggressivo, violento e spesso scorretto. Ma la fama negativa del Leeds United è stata resa ancora più evidente dai suoi tifosi, considerati tra i più violenti d'Inghilterra. Non a caso nella maggior parte delle curve inglesi si canta: "We all hate Leeds scum", ovvero, "Tutti odiamo la feccia del Leeds".
Juve, la più odiata (e amata) dagli italiani
Inutile dirlo, girarci intorno o usare altri giri di parole. La squadra più odiata d’Italia è la Juventus.Vuoi perché dalla sua nascita, è stata sempre indicata come la squadra simbolo della borghesia e che ostentava opulenza. Vuoi perché, è stata da sempre una delle più vincenti in Italia e quindi inevitabilmente, è venuta a crearsi una sorta di antipatia collettiva nei confronti di questi “invincibili” del nostro calcio. Ma in Italia la squadra più odiata è la Juventus anche, e soprattutto, per i vari scandali in cui è stata coinvolta negli ultimi anni, dalle accuse di doping al processo di "Calciopoli", in cui venne retrocessa in Serie B, agli attuali presunti favoritismi arbitrali che più volte la vedono in prima pagina per queste vicende più che per le prestazioni in campo.
L'Olympiakos e i presunti favori arbitrali
Più o meno il motivo per cui la Juventus è odiata in Italia, anche in Grecia, c’è una squadra che propri non va giù ai tifosi per i suoi presunti aiuti arbitrali: l’Olympiacos. Gli incidenti che da qualche anno si verificano quasi abitualmente durante il campionato greco, sono una sorta di protesta delle maggiori tifoserie del paese proprio contro l’Olympiakos, ma anche contro la federazione, accusate di aver creato un sistema che altera i risultati delle partite di campionato e corrompe funzionari e arbitri. A capo di questa organizzazione, ci sarebbe proprio il proprietario dell’Olympiakos Evangelos Marinakis, che fu anche vicepresidente della federazione tra il 2010 e il 2011. Marinakis è uno degli uomini più ricchi del paese.
La squadra simbolo del potere in Romania
Sarà anche una delle squadre più vincenti della Romania con 26 campionati vinti e una Champions League nel 1986. Ma il fatto che, la Steaua Bucarest, nei primi anni Ottanta fosse la squadra gestita da Valentin Ceaușescu, figlio di Nicolae, l'allora dittatore, non ha di certo giovato come appeal per il pubblico. Valentin Ceaușescu, oltretutto, era “parte attiva” nelle partite della Steaua, tanto da interromperle in caso di sconfitta o alterandone il risultato. Per questo la Steaua divenne il simbolo del potere. Ora il club è di proprietà di Gigi Becali, imprenditore romeno considerato il personaggio più dannoso per il calcio nazionale.