La top 11 della Champions League di Ronaldinho
Il talento di Ronaldinho brilla anche in Messico. Il fenomeno classe '80 sta stregando tutti anche al Queretaro dopo le tante prodezze europee con le maglie di Psg, Barcellona e Milan. Una carriera strepitosa quella del campione del mondo brasiliano che nella stagione 2005/2006 è salito anche sul tetto d'Europa conquistando la Champions League con la maglia della formazione catalana.Durante la sua carriera Dinho ha avuto modo di confrontarsi da compagno di squadra e da avversario con i migliori giocatori al mondo. A tal proposito Ronaldinho ha deciso di stilare per thesportbible.com la sua squadra ideale composta dai calciatori a suo giudizio più forti della Champions League. Un undici davvero stratosferico che non può che far sognare gli appassionati del calcio internazionale:
Buffon. Si parte ovviamente dalla scelta del portiere. E Ronaldinho no ha avuto il minimo dubbio nel selezionare Gigi Buffon, il campionissimo della Juventus che ha affrontato da avversario durante la sua militanza al Milan. Queste le sue parole per motivare la sua scelta: "Ci sono stati diversi ottimi portieri nella mia epoca, ma Buffon è stato quello che ha mantenuto un rendimento cosistente. La maggior parte dei portieri infatti ha avuto momenti di forma non buoni, ma Buffon è stato ad alti livelli per molto tempo".
Cafù. Sulla fascia inevitabile la scelta del pendolino brasiliano Cafù. Un calciatore che rappresenta un vero e proprio idolo per Ronaldinho sia per quanto fatto con la maglia del Brasile, sia per le sue avventure alla Roma e al Milan: "Non si diventa il giocatore con più presenze nella storia del Brasile, senza essere molto speciale. Ero così felice quando ha finalmente vinto la Champions League con il Milan: per il migliore terzino destro del mondo non sarebbe stato giusto non vincere il trofeo più grande club non sarebbe giusto".
Terry. In campo sono stati protagonisti di memorabili duelli spesso e volentieri vinti da Dinho. John Terry però rappresenta per il brasiliano un difensore completo, tra i più difficili da affrontare: "Nel Barcellona ho disputato alcune grandi partite di Champions League contro il Chelsea, e ho potuto vedere, perché John Terry è ancora così importante per loro ora. E' molto difficile affrontarlo, lui è un leader fantastico, necessario in questo genere di giochi".
Maldini. Come non inserire in questa to 11 della Champions League un campione del calibro di Paolo Maldini? Ronaldinho pronuncia parole di grande stima per la bandiera rossonera: "Era uno dei migliori difensori della storia Champions League, ma ciò che è stato anche impressionante è che quando era sulla palla non aveva l'aspetto di un difensore, ma le movenze di un elegante centrocampista".
Roberto Carlos. Compagni di trionfi in Nazionale, ma avversari sul campo in memorabili Real Madrid-Barcellona. Roberto Carlos ha rappresentato da sempre un giocatore speciale per Dinho soprattutto per la sua capacità di calciare, davvero unica: "Varrebbe la pena avere in qualsiasi squadra un giocatore che calcia le punizioni come lui. Roberto Carlos è stato anche una delle migliori ali sinistre di sempre. Fondamentale per le vittorie in Champions del Real Madrid".
Makelele. Un nome a sorpresa nella top 11 di Ronaldinho è quello di Makelele. Il centrocampista francese nel Real Madrid ha sempre fatto un lavoro sporco ma fondamentale per gli equilibri della squadra: "I difensori si sentono al sicuro sapendo che è davanti a loro, mentre gli attaccanti si sentono al sicuro sapendo che è dietro di loro, per me lui è il migliore che abbia mai visto fare il compito di proteggere la difesa. Non ha mai disputato una brutta partita".
Lampard. Ronaldinho avrebbe voluto che Lampard vestisse la maglia del Barcellona al punto da chiedere a Rijkard di provare a strapparlo al Chelsea. Un giocatore che per il brasiliano avrebbe reso il Barça ancor più competitivo: "Ho detto a Frank Rijkaard che avremmo dovuto prendere Lampard al Barcellona, ma non voleva lasciare il Chelsea. I blues non lo fecero partire anche perchè, era uno dei grandi d'Europa. Il suo record di gol da centrocampo mi ha veramente impressionato".
Kakà. Posto fisso a ridosso delle punte per Kakà. Il connazionale di Dinho pur non avendo brillato a Madrid ha fatto cose strepitose al Milan, confermandosi il miglior giocatore al mondo in quegli anni: "Le cose non sono andate per Kaka così come previsto a Madrid, ma non dobbiamo dimenticare il giocatore che è sato al Milan. Il vero Kakà. Per due, forse tre stagioni è stato il miglior giocatore del mondo, non c'era nulla che non poteva fare".
Messi. Nei cuori dei tifosi del Barcellona ha raccolto l'eredità del brasiliano. Leo Messi rappresenta anche uno dei rimpianti di Ronaldinho che avrebbe voluto giocare di più al suo fianco: "Ho vinto tutto, è impossibile per me avere rimpianti. Mi spiace però non aver potuto giocare con Messi per più di quanto ho fatto a Barcellona. Non ci sono parole per descrivere lui; ha solo la magia nei suoi piedi".
Ronaldo. Da fenomeno a fenomeno. Ronaldinho non poteva non elogiare il suo idolo Ronaldo, punta di diamante della sua squadra ideale: "Ronaldo era il mio idolo e poi sono riuscito a giocare e vincere un Mondiale con lui. L'attaccante più completo di sempre, mai nessuno sarà come lui. E' quasi incredibile pensare che non abbia mai vinto la Champions League".