La terza volta di Seedorf: dopo Milan e Shenzhen, adesso allena il Paranaense
Clarence Seedorf ci riprova. Per la terza volta il centrocampista di origini olandesi si cimenterà su una panchina. Un tabù che l'ex giocatore vuole sfatare ad ogni costo dopo le imbarazzanti – e velocissime – avventure sulle panchine del Milan e dello Shenzhen. Finite male, con esoneri e polemiche solo dopo qualche mese di lavoro, senza riuscire ad esprimere eventuali potenzialità che ancora risultano inespresse. Adesso per Seedorf c'è il Brasile, dove vive e lavora, essendo stato contattato dall'Atletico Paranaense, società del campionato Brasilerao che ha deciso di puntare forte su di lui. Perché non avrà solamente la prima squadra da gestire ma avrà un ruolo da vero e proprio manager, come in Inghilterra, con voce sulle giovanili e sulle scelte di mercato.
Ufficiale, riparte dall'Atletico Paranaense
L'ultima avventura si chiama Brasilerao per Clarence Seedorf stimatissimo campione in mezzo al campo ma più che modesto allenatore stando alla situazione attuale in cui annovera semplicemente due esoneri e nulla iù. Eppure in Brasile c'è chi lo stima a tal punto da provare ad affidarhli il ruolo di manager del club: è l'Atletico Paranaense che ha ufficializzato l'accordo.
Manager a 360 gradi
L'olandese dunque ci riprova per dimostrare di avere la stoffa del tecnico. S posato con una brasiliana e attualmente residente a Rio nel quartiere bene di Leblon, è già a Curitiba dove il presidente dell'Atletico Paranaense, Mario Celso Petraglia, vuole fare di lui "un autentico manager all'inglese". Seedorf si occuperà quindi anche della under 23, selezione che giocherà il campionato regionale e avrà l'ultima parola sulle operazioni di mercato. Nella mente del patron c'è un paragone importante: «un po' come faceva Sir Alex Ferguson nel Manchester United».
I due fallimenti, al Milan e in Cina
Un autentico azzardo perché Seedorf non ha precedenti importanti, anzi. Nel 2015 finì sulla panchina del Milan, senza alcuna esperienza, e finì malissimo tra polemiche e un esonero che fece molto discutere. Poi, l'anno successivo, nel 2016 ci provò in Cina. Questa volta per allenare lo Shenzhen, ma anche in quel caso non superò i sei mesi.