La supersfida in Champions tra Barcellona e Milan rischia di diventare una partita come le altre
Se i migliori di Spagna e quelli d’Italia sono questi, in questo momento, martedì si assisterà ad una partita poco più che mediocre. A leggere i risultati (due speculari 2-2), si dovrebbe dedurre questo con una leggera differenza che darebbe al Milan qualche chance in più rispetto al Barcellona. Gli azulgrana di Guardiola si sono fatti recuperare dallo 0-2 siglato dopo pochissimi minuti di gioco, rischiando nel finale anche la sconfitta con un ottimo Real Sociedad. I rossoneri di Allegri hanno finito invece in crescendo l’incontro in Milan-Lazio 2-2. Anche gli avversari di turno, la Sociedad e la Lazio erano di caratura differente con i capitolini certo una squadra più ostica da affrontare sia dal punto di vista tecnico che di qualità.
MILAN, IL TALLONE D'ACHILLE E' LA DIFESA – Ma la bilancia, purtroppo non può pendere a favore del Milan. Ibrahimovic e Cassano hanno tolto le castagne dal fuoco e questo – al di là del risultato finale – è fondamentale per la squadra perché dimostra innanzitutto che lo svedese è recuperato al 100% e che il barese si sta confermando su standard e continuità a lui da tempo ignoti. Un ottimo Boateng dietro le linee offensive, un Van Bommel capace di far cambiare ritmo e fraseggi alla squadra e anche un buon sprazzo di gara per Pato sono tutti elementi che fanno ben sperare in vista della sfida di Champions League contro il Barcellona. Ma se dalla cintola in su, Allegri può vantare pochi brutti pensieri, ciò che si è evidenziato contro la Lazio è che l’attuale difesa proprio non va. E sarà la stessa in Europa con i forfait di Taiwo e Mexes. Tolto il monumentale Thiago Silva e le belle galoppate sulle fasce di Abate e Antonimi, il ‘buco’ preoccupante davanti ad Abbiati è stato creato dall’insospettabile Nesta. Non in forma, in ritardo di condizione, in affanno sulle chiusure quando l’avversario ha giocato in velocità: una gara da dimenticare, nella speranza che sia solo una gara. La sensazione è che abbia ancora bisogno di qualche settimana per essere un Nesta affidabile ma la sfida con il Barcellona è alle porte e pretende una prestazione oltremisura positiva per evitare bruttissime figure.
NUMERI ROSSONERI CONFORTANTI – Sul piano del gioco, la tenuta del campo e il possesso palla dei rossoneri, invece, ci siamo. Anche in questo caso, a dar conforto al Milan sono i numeri. La partita contro la Lazio ha evidenziato degli elementi importanti che Allegri si sarà sicuramente annotato in vista dei campioni di Spagna e d’Europa. Malgrado una partenza in sordina e i due gol laziali, alla fine sia il possesso palla (59.9%) che il vantaggio territoriale (52.03%) parlano a favore dei rossoneri. Dei 508 passaggi nei 90 minuti ben l’84.45%sono risultati positivi, una precisione che potrebbe essere determinante nell’affrontare i giocolieri di Guardiola. Non sembrano invece sufficienti le statistiche riferite ai tiri in porta (solo 8) e ai fuorigioco procurati agli avversari (0) segnali che in attacco, malgrado i tanti cross (23) non si riesce ad arrivare alla conclusione e che spesso – forse troppo – la difesa è troppo bassa. Al di là dei dati forniti dai computer, rimane la sensazione che il Milan visto al debutto a San Siro, dovesse ripresentarsi così in Europa, possa rischiare l’imbarcata di turno: essenziale, da questo punto di vista, sarà l’atteggiamento con cui scenderà in campo e fondamentale ricordare che le goleade – subite – non sono nel dna internazionale di questa società.
IL BARCA CON I BIG IN PANCHINA – Il Barcellona dei professori, invece, ha tutta l’aria di essere in grado di dare una lezione ai ‘secchioni’ rossoneri. Contro la Real Sociedad c’è stato un mezzo passo falso ma ci sono attenuanti precise anche se il finale con il brivido lungo la schiena non ha messo in buona luce la formazione più forte al mondo in questo momento. Guardiola ha lasciato a riposo tantissimi titolari in vista dell’esordio di martedì prossimo in Champions League contro il Milan: non c’erano Messi, Abidal, Puyol, Iniesta, Mascherano e Villa, dando spazio invece a Fontàs, Thiago Alcantara, Pedro, Adriano e Keita. Insomma, un Barcellona ‘B’ a tutti gli effetti che ha inserito i titolari solamente nei minuti finali ma senza cambiare – per questa volta – la situazione a proprio favore. E questo è il dubbio amletico maggiore: quante volte è capitato al Barcellona di sbagliare due partite di seguito? Il Barcellona in Champions League non perde in casa da ben 10 partite, ovvero dal giorno in cui il Rubin Kazan espugnò il Camp Nou con il punteggio di 2-1. Da allora, nove successi consecutivi e un pareggio, 1-1 con il Real Madrid, che ha permesso alla squadra di Guardiola di conquistare la finalissima della scorsa stagione.
PRECEDENTI EUROPEI, QUASI PARITA' – Per i rossoneri di Allegri uscire indenni dal Camp Nou non sarà semplice eppure il Milan al debutto in Europa si è sempre comportato bene: nelle ultime dieci edizioni della Champions League a cui ha preso parte, il Milan ha sempre vinto la gara d’esordio. Due vittorie saranno prese ad esempio in vista di martedì: nel settembre 2000 con il 2-0 secco maturato con le reti di Coco o Bierhoff, quella nel maggio del 1994, quando ad Atene la squadra allenata da Fabio Capello sconfisse i quotati avversari guidati da Cruyff con il punteggio di 4-0. Da dimenticare, invece, le ultime due sfide incrociate in ordine di tempo: 1-2 nel novembre del 2004 (reti di Eto’o e Ronaldinho per i catalani, di Shevchenko per gli ospiti) e 0-0 nell’aprile del 2006, un risultato che condannò il Milan all’eliminazione in semifinale dopo lo 0-1 (con rete del francese Giuly) maturato al Meazza nella gara d’andata.