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La straordinaria storia di Abu che ha commosso anche Francesco Totti

A 14 anni ha lasciato il suo Paese per una lunghissima traversata che lo ha portato fino in Sicilia. Dove è stato accolto, si è integrato e ora studia, lavora e gioca a calcio. Una storia che ha toccato da vicino anche l’ex capitano giallorosso che gli ha dedicato un tweet.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una storia che è anche un segno di speranza per tutti: a 14 anni ha lasciato l'Africa per un lungo viaggio della speranza attraverso il mare dove ha perso un amico. Arrivato in Italia, si è integrato grazie al calcio. E‘ la commovente storia di Abubacarr Konta che ha lasciato il Gambia per un lunghissimo viaggio che lo ha portato in Sicilia dove ha conosciuto l'amore e l'affetto della gente. E oggi, lavora studia e gioca a pallone, grazie al quale si è integrato quasi subito. Una storia capace di far commuovere anche una leggenda del calcio come Francesco Totti

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Il viaggio di Abu è diventato un simbolo di riscatto per chi coltiva da sempre un sogno e lo vuole raggiungere a ohni costo. Una storia come tante altre, di fame, povertà, sofferenza e immigrazione. Ma anche di speranza e di perseveranza perché il giovanissimo ragazzino africano è riuscito alla fine a raggiungere ciò che voleva: la libertà e una vita migliore.

Anche grazie al calcio, che è diventato un punto di riferimento delle sue nuove giornate siciliane, un elemento distintivo, di integrazione. Dopo un lunghissimo peregrinare, in un esodo iniziato il 2 febbraio del 2016, insieme a degli amici

"Ho lasciato il Gambia per il Senegal. Il giorno della partenza molti miei amici mi dicevano di non andare. Ho pianto. Ma sentivo di dover andare. Ho trascorso due settimane in Senegal, e poi sono stato per tre settimane in Mali. Sono passato per Burkina Faso e Niger per poi arrivare in Libia, dove sono rimasto per tre mesi".

Abu ha poi raggiunto la Sicilia – come ricorda su Uefa.com. Non aveva nulla nemmeno le scapre, solamente una maglietta e dei pantaloncini. Ma lì ha incontrato l'amore della gente, l'accoglienza vera, genuina di chi vuole dare una mano alle persone

“Non avevo nemmeno le scarpe. Mi hanno aiutato tutti, sono stati straordinari. E anche oggi qui sono tutti molto gentili con me".

Lui, gioca a calcio e come giocatore si ispira a Xabi Alonso, il centrocampista spagnolo che si è ritirato recentemente dopo aver giocato per squadre come Real Madrid, Bayern Monaco e Liverpool, collezionando 114 presenze in nazionale. Un punto di riferimento personale

"Mi piaceva il suo modo di giocare. Quando ero in Gambia, la gente mi chiamava Alonso…".

Davanti alla storia di Abu anche la Federcalcio italiana ha fatto la sua parte per aiutare giovani come Abubacarr. Sostiene infatti un progetto dedicato allo sviluppo del potenziale di giovani in difficoltà attraverso una campagna costruita intorno al calcio e ai valori che può portare alla società.

Oggi Abu ha appena 16 anni e tra qualche giorno festeggerà il secondo anniversario dell'arrivo in Italia. Una sorta di compleanno: l'inizio di una nuova vita alimentata dal sogno di diventare un calciatore professionista. Una storia che ha commosso anche Francesco Totti che gli ha dedicato un tweet.

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