La storia di Luiz Felipe: dalle panchine a Salerno a titolare con la Lazio. E ora l’Italia
La triste vicenda che ha portato al mancato rinnovo del contratto di De Vrij con la Lazio lo scorso anno ha condizionato e non poco il mercato dei biancocelesti. Certo, la vicenda Milinkovic ha tenuto in ansia migliaia di tifosi che proprio nel serbo ripongono tutte le speranze della propria squadra. Ma la mancanza di un centrale difensivo sembra essere oggi il problema maggiore. Certo, è arrivato Acerbi dal Sassuolo ma qualcuno che abbia forse il polso dell’ormai nuovo centrale dell’Inter, serviva a Simone Inzaghi. Dall’altro canto però, proprio al tecnico della Lazio, va dato il merito di aver praticamente scoperto un ‘nuovo giocatore’.
Stiamo parlando del difensore che sta affiancando Acerbi in questa stagione e che già lo scorso anno ha accompagnato De Vrij per mezzo campionato: Luiz Felipe. Brasiliano ma con passaporto italiano, il centrale difensivo si è ritrovato alla Lazio dopo essere stato in prestito alla Salernitana in B (squadra satellite di Lotito) in cui però non ha quasi mai praticamente giocato. Oggi, la possibilità di essere convocato anche dalla Nazionale italiana, ha convinto il ct Mancini a seguirlo con molta attenzione.
La storia cominciata dal Brasile
Luiz Felipe è nato il 22 marzo del 1997 a Colina, cittadina dello Stato di San Paolo nota per i cavalli, le pecore e il caffè. Proprio qui, Luiz Felipe comincia a dare i primi calci al pallone promettendo bene, ma consapevole di dover fare ancora tanta strada. Il suo debutto in campionato tra i professionisti, dopo le prime apparizioni in Copa Paulista del 2015, risale a poco tempo prima, nella massima serie di San Paolo, in occasione del pareggio 1-1 tra il suo Ituano e il Sao Bento il 30 gennaio 2016.
In poco più di quattro mesi con la maglia rossonera del club paulista ha raccolto 8 presenze nel campionato regionale e 9 nella Serie D nazionale, sempre da titolare, mostrando affidabilità e personalità. Tutte doti che hanno colpito il ds Tare, sempre molto attento alle dinamiche che riguardano giocatori appartenenti ai cosiddetti ‘campionati minori’. E così inizio la storia.
La Lazio non perde tempo e piazza il colpo
Luiz Felipe Ramos Marchi è stato acquistato così dal club biancoceleste alla fine dell’agosto 2016 per poi essere immediatamente girato in prestito alla Salernitana, in Serie B, altro club di proprietà del patron laziale Claudio Lotito. Difensore centrale capace di giocare anche da terzino sinistro, longilineo (è alto 1,87 e pesa poco meno di 80 chili), dotato di buona tecnica, destro di piede, è comunitario in virtù del passaporto italiano.
Un inizio da incorniciare per lui che, una volta superata la paura dei primi di settembre per una distorsione al ginocchio destro rimediata in allenamento e dopo un paio di apparizioni in Primavera e altrettante panchine in Serie B, è stato lanciato titolare da Giuseppe Sannino, che all’epoca sedeva sulla panchina della Salernitana. Il 9 ottobre 2016, nel derby vinto 2-1 sul Benevento, il giovane difensore brasiliano ha bagnato l’esordio in Italia con il gol del raddoppio: stop di petto e staffilata di destro da pochi metri su uno spiovente dalla trequarti. Per la curva granata, fu subito un idolo
Bollini lo lascia in panchina fino al termine della stagione
Ma qualcosa poi non è andata più come prima. Sono arrivate altre 6 presenze in Serie B, ma nel frattempo, a inizio dicembre, Alberto Bollini ha sostituito Sannino sulla panchina della Salernitana e Luiz Felipe è scivolato nelle gerarchie della formazione granata. Nonostante le dichiarazioni di stima da parte dell’ex tecnico della Lazio Primavera, il giovane brasiliano ha trascorso cinque mesi tra panchina e tribuna. Un epilogo incredibile per un giocatore che fino a quel momento stava facendo vedere davvero ottime cose e stava dando grande sicurezza all’intero reparto.
Bollini, forse troppo titubante di affidare ad un classe 1997 la sua difesa, ha optato per una decisione drastica e alquanto discutibile che ha visto più volte Luiz Felipe andare a giocare addirittura con la Primavera per non perdere il ritmo partita. La Lazio però lo ha protetto, cautelato, senza farlo impaurire per questa situazione. E così ha sferrato l’affondo decisivo decidendo di promuoverlo nel ritiro dei biancocelesti per la stagione successiva viste le difficoltà in Campania.
Quel sogno chiamato Lazio
In maniera quasi inaspettata, con i vari Maurico e Bastos acciaccati, Simone Inzaghi decise che era arrivato il momento di dare fiducia a questo ragazzo che nell’estate di Auronzo aveva dato prova di grande autorità in difesa e dinamismo tattico. Difesa a tre o a quattro non è cambiato molto. Prima l’esordio col Milan in Serie A, poi la titolarità definitiva: 32 presenze in tutte le competizioni la scorsa stagione, e la sicurezza, eleganza e gli interventi puliti di chi in campo sembra essere giù un veterano.
Ogni tanto pecca di esperienza, ma ha capito gli errori, Inzaghi non l’ha mai condannato. L’olandese ha lasciato la Lazio a giugno e non ha rinnovato il contratto, Luiz Felipe ha preso il suo posto rinnovando fino al 2022. E continua a sognare. Dopo la prima giornata contro il Napoli ha rimediato un infortunio che lo terrà ferma fermo per qualche partito, ma questo non ha negato al ct Mancini di ammirarlo. Già, ‘il Mancio’, proprio lui, che sfruttando il passaporto italiano vorrebbe convocarlo per qualche amichevole con gli azzurri.
Il sogno della Nazionale nel suo destino
Peccato per quel contrasto con Insigne che l’ha messo ko. Già, perchè Luiz Felipe è stato poi costretto ad uscire lasciando di sasso il ct della Nazionale Roberto Mancini che era in Tribuna Monte Mario ad osservarlo. Con il doppio passaporto, già in passato non aveva escluso l’idea di vestire un giorno l’azzurro qualora qualcuno glielo avesse proposto. Mancini non aveva ancora deciso, lo voleva osservare prima di vicino prima di prendere una decisione definitiva.
Per il ct azzurro possono giocare tutti, nessuna preclusione, a patto che lo facciano con la voglia di difendere i colori del proprio Paese. Se ne riparlerà più avanti dato che la possibilità della Nation League è sfumata poiché Luiz Felipe tornerà dopo la sosta a settembre. Penserà prima a rimettersi e a prendersi nuovamente la Lazio prima di tuffarsi eventualmente in questo ennesimo sogno.