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La storia di Benjamin, dall’esordio con la Juventus al campionato del Libano

La storia di un talento mancato, Benjamin Onwuachi, la potremmo definire come eterno Peter Pan: sempre con l’etichetta stampata del giovane ragazzino pronto a tutto pur di emergere, ma che in realtà non è mai riuscito a sfondare. Per lui anche un gol in Prima Squadra con la Juventus in Coppa Italia.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Nell’Inter di Moratti, uno dei giovani che riuscì a mettersi maggiormente in luce nel club neroazzurro, fu senza ombra di dubbio, l’attaccante nigeriano, Obafemi Martins. Celebri diventarono le sue capriole dopo un gol, ma soprattutto la sua capacità di spaccare la partita e cambiare il volto della gara grazie alla sua vivacità, e soprattutto alla sua velocità. La Juventus, in quegli anni, aveva nel proprio settore giovanile tanti ragazzi interessanti, uno fra questi, era un altro nigeriano, classe 1984. Si chiamava Benjamin Onwuachi che, da predestinato, è finito presto nel dimenticatoio andando a giocare in vari campionati europei di seconda fascia come quello albanese e quello greco. Ecco dov’è adesso.

Gli inizi in Italia

Nel 2002 Benjamin Chukuka Onwuachi, noto semplicemente a tutti come Benjamin, sbarcò in Italia con la convinzione di poter un giorno emulare le gesta di suoi due connazionali: Makinwa e lo stesso Martins. Baricentro basso e una velocità incredibile, il classe ’84 si presentò all’Italia con la maglia della Reggiana mostrando fin da subito delle qualità incredibili per un calciatore della sua età. La società emiliana non ci pensò due volte, e Benjamin, in poco tempo, diventò il perno dell’attacco della squadra Berretti. Un cammino incredibile quello del calciatore nigeriano che mise a segno ben 40 reti nella prima stagione in Italia, che diedero alla Reggiano lo Scudetto di categoria.

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La Juventus fu subito pazza di lui

Alcuni dei gol decisivi nel campionato Beretti, Benjamin li rifilò anche alla Juventus, ben tre nei play-off. La Vecchia Signora rimase letteralmente stregata dalle doti di quel ragazzo, e in poco tempo, si presentò nella sede della Reggiana con un’offerta da 600.000 euro che portò Benjamin a Torino. Aggregato alla Primavera, Benjamin fu schierato in attacco con Raffaele Palladino. Una delle coppie più prolifiche e talentuose dei vari vivai e che fece parlare tutta Italia. Solo il giovane nigeriano realizzò più di 30 gol tra campionato e Torneo di Viareggio.

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Marcello Lippi lo porta in Prima Squadra

Dopo averlo visto all’opera nella classica amichevole pre-stagionale di Villar Perosa, una delle preferite del grande Avvocato Agnelli, Lippi si accorse dell’allora diciannovenne Benjamin che segnò una rete a Buffon. Da qui, il nigeriano cominciò a partecipare alle sedute di allenamento con la Prima Squadra. Tutti cominciarono a parlare di lui come uno di quei calciatori che avrebbe fatto le fortune del club bianconero. In molti vedevano in lui la risposta juventina a Martins, che nel frattempo faceva sognare i tifosi dell’Inter. L’esordio in Prima Squadra non tardò. Marcello Lippi lo mandò in campo in Coppa Italia, contro il Siena, e Benjamin, come nelle favole più belle, andò in rete all’esordio.

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La prima esperienza da protagonista in Serie B

La Juventus aveva riposto grande fiducia in Benjamin, ma l’arrivo di Ibrahimovic affollò ulteriormente il già completo e competitivo attacco del club bianconero, che all’inizio della stagione 2004/05 lo girò in prestito alla Salernitana. L’impatto con la Serie B non fu semplice per l’attaccante, che fra alti e bassi, sul terreno di gioco dell’Arechi, non si rese quasi mai protagonista. Concluse la sua esperienza in Campania con 15 presenze e 4 reti. Il fallimento della società granata sorprese la Juventus che, costretta a trovargli una nuova sistemazione, lo cedette a titolo definitivo allo Standard Liegi, in Belgio.

Il lungo girovagare in Europa

C’era qualcosa che non andava però in quel trasferimento, sospette irregolarità che costrinsero lo Standard a liberarsi di lui per non correre rischi. La sua nuova tappa fu la Grecia dove Benjamin si sistemò allo Ionikos. Anche loro non furono però colpiti dal talento di questo ragazzo e così decisero di mandarlo in prestito prima all’FK Tirana, in Albania, e poi in Cipro, all’APOEL Nicosia. Dal 2007 al 2009 29 gol in 91 partite, non bastarono per convincere lo Ionikos a tenerlo in rosa. Così dal 2009 al 2011, al Kavala, realizzò 24 gol realizzati in 62 partite, un risultato davvero ottimo.

Il continuo declino fino in Libano

Ma non è mica finita qui! Benjamin, ancora voglioso di voler mettere in mostra il suo talento, tornò in Cipro all’AEL Limassol fino a passare, a gennaio del 2012, ancora in Grecia, al Panetolikos. Neanche qui però, il talentino che stregò Marcello Lippi, riuscì a dimostrare il suo valore e così tentò la fortuna in Romania, dove l’Otelul Galati gli offrì un contratto all’inizio della stagione 2014/15. Fallimento totale per lui, che chiuse l’avventura con appena due sole apparizioni in campo finendo a giocare addirittura in Libano, dove vestì la maglia del Salam Zgharta. Quella in Medio-Oriente non è l’ultima avventura di Benjamin il quale, dopo pochi mesi, tornò nella sua cara Grecia tra le fila del Panserraikos, dove ad oggi continua a coltivare ancora il sogno di giocare “nel calcio dei grandi”.

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